In Italia anche nella cosiddetta Seconda Repubblica i partiti, tutti, hanno dimostrato di considerare gli elettori scatole vuote da riempire con facili promesse e illusioni. Tartassati e umiliati, i cittadini sono spinti dai fatti che vengono alla luce quotidianamente alla rassegnazione o alla pura protesta. Ma il voto e’ un diritto-dovere che abbiamo conquistato costituzionalmente per partecipare in modo diretto e responsabile alla gestione e al controllo della cosa pubblica e non e’ con l’astensione o con l’adesione a movimenti dalle idee confuse che si cambiano le cose. Siamo moralmente obbligati, e questa volta ancor di più, a manifestare la nostra volonta’ di cambiamento nell’unico modo civile e democratico che un popolo progredito conosce: la parola, e il voto. E non dobbiamo permettere a nessuno di inquinarlo o di vanificarlo per interessi di parte.
Questa volta bisogna riflettere bene e sentire forte l’impegno di dare fiducia alle persone giuste, quelle che hanno gia’ dimostrato capacita’ e passione, quelle che si sono fatte conoscere sul territorio e hanno lavorato per migliorare le condizioni della collettivita’.
In Argentina l’Usei, che riunisce gli emigrati italiani che si riconoscono in un preciso progetto, ha raggiunto un grado di organizzazione e di estensione territoriale capace di dare risposte e di supportare un numero crescente di nostri connazionali. La rappresentatività in Parlamento e’ il tassello conclusivo di un lavoro strutturale che deve portare nelle intenzioni dei promotori al contatto diretto e costante con le maggiori istituzioni repubblicane. Chi sara’ eletto si muovera’ nell’ottica dello sviluppo di relazioni bilaterali vantaggiose per i due Paesi, favorendo l’intrapresa, gli scambi culturali e commerciali, la diffusione del made in Italy e certo non ultima, la possibilità di aprire spazi di lavoro e di successo ai molti italiani che vivono il disagio di questa difficile congiuntura economica.
I miei più stretti collaboratori, ed io in prima persona, ci muoviamo in questi giorni e settimane per la presentazione di una lista “pulita”, fatta di persone conosciute e rispettate dai connazionali: al momento opportuno, sveleremo le nostre carte, e siamo convinti che in molti vorranno seguirci. L’Usei oggi è un progetto credibile, che continua a crescere, e che si propone di creare quel ponte immaginario fra Argentina e Italia di cui ho sempre parlato: un ponte fatto ci creatività, operatività, lealtà verso gli elettori, che possa proiettarci tutti nel futuro, in un futuro in cui Italia e Argentina dovranno collaborare in maniera più stretta, per il bene dei due Paesi e dei popoli che li abitano. Noi ci crediamo. Fatelo anche voi.
Eugenio Sangregorio, presidente USEI – Unione sudamericana emigrati italiani
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