Mentre in Italia si ruba alla grande a tutti i livelli, gli italiani all’estero subiscono gli effetti della politica dei tagli sui servizi loro necessari e vengono tartassati in modo discriminatorio sui loro immobili in Italia. Non sarà certamente solo il Comune di Roma, i suoi amministratori, i partiti politici locali coinvolti nello scandalo venuto alla luce di recente, a sottrarre illegalmente risorse finanziarie dei contribuenti. Sarebbe da ingenui non essere consapevoli della vastità del fenomeno che imperversa su tutto il territorio nazionale invadendo molti settori che si alimentano con le risorse pubbliche.
Anche noi all’estero in qualche modo contribuiamo a finanziare il sistema di corruzione, di sprechi, di cattiva politica a cui si assiste da lungo tempo.
Si potrebbe quasi avere la sensazione che ogni volta che viene approvata una finanziaria siamo costretti a pagare una specie di tangente, che ci viene imposta in termini di riduzione dei servizi e di imposizione discriminatoria di tassazione sulla nostra unica abitazione in Italia considerata come seconda casa. Solo in questo modo appare plausibile il trattamento anche dell’attuale governo nei nostri confronti, molto più impegnato a cercare le risorse che a garantire la corretta gestione della cosa pubblica.