CARACAS – Una morte assurda, frutto del clima di violenza e di insicurezza che vive il Paese e alle quali le autorità non riescono a porre fine. E’ una morte che colpisce nel cuore la nostra Comunità. Vittima della delinquenza, questa volta, il giovane Matteo Giandoli.
Stando alla ricostruzione di quanto accaduto, fatta alla “Voce” da Marcello Serino, cognato della vittima, tutto è avvenuto in un attimo. Sono bastati pochi minuti, pochi secondi per trasformare in tragedia un pomeggio qualunque.
"Matteo – ci dice Serino, raggiunto telefonicamente dalla Voce – era in compagnia di un amico e di alcune amiche. Stavano prendendo un caffè quando un malvivente si è avvicinato loro e ha ordinato di consegnargli tutti gli oggetti di valore, il denaro e le chiavi della macchina. Loro hanno dato tutto ciò che avevano. Quando il delinquente è uscito dal locale, l’amico di Matteo ha aperto il fuoco. Aveva una pistola e ha sparato. Il rapinatore stava andando via, che bisogno c’era di sparare? Perchè l’amico di mio cognato era armato? Perchè… Perchè…".
Sono domande, quelle di Serino, che resteranno senza risposta. Ad attendere il malvivente fuori dalla pasticceria La Suiza, nel tranquillo quartiere La Floresta, vi era il resto della banda che ha risposto immediatamente al fuoco. Tutti i clienti della pasticceria, spaventati, si sono gettati a terra mentre Matteo era colpito da due pallottole: una alla testa e l’altra alla spalla. Sono stati pochi attimi anche se sono sembrati una eternità. Prontamente soccorso da uno dei dipendenti della pasticceria e portato immediatamente alla vicinissima “Clinica La Maternidad La Floresta”, Matteo moriva poco dopo, nonostante i tentativi dei medici di salvarlo.
Dal canto loro, i delinquenti fuggivano a bordo di moto marca Jaguar, di bassa cilindrata, abbandonando il bottino. Pare che uno dei malviventi, durante la sparatoria, sia stato colpito. La polizia indaga per sapere se il rapinatore ferito sia stato ricoverato, o almeno curato, in una delle cliniche della città o in uno degli ospedali.
D’altro canto, Sebastián Darnadelli, l’amico di Matteo che ha sparato al rapinatore innescando lo scontro a fuoco, è stato arrestato dagli agenti della Cicpc che ieri hanno interrogato a lungo le ragazze che lo accompagnavano. Darnadelli, anch’egli di origine italiana, è proprietario di una concessionaria di automobili a Maracay.
“La pasticceria ‘La Suiza’, proprietà di un nostro connazionale – ha riferito Mariano Palazzo, presidente di Faiv, sempre alla “Vice” – è a poche centinaia di metri dalla nostra Casa d’Italia. E’ un luogo tranquillo in cui si possono assaporare dei buonissimi dolci e prendere un caffè. E assai frequentato da connazionali e luogo di appuntamento tra giovani. Insomma, è un viavai continuo di persone, molte di queste italo-venezolane. E’ la prima volta, che io sappia, che accade una cosa del genere. Ed è per noi un grosso dolore sapere che un nostro giovane connazionale sia morto in maniera così assurda. La nostra comunità è in lutto”.
Oggi, in mattinata, i funerali della vittima.
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