"E’ con grande preoccupazione che denunciamo una situazione da giorni in corso in Sud Africa: Poste Sudafricane, soggetto con il quale il Consolato Generale di Johannesburg e l’Ambasciata di Pretoria hanno sottoscritto il contratto per il recapito e la riconsegna dei plichi elettorali, è in sciopero da una settimana, motivo per il quale non sappiamo quale sarà la sorte di circa 20.000 plichi su un totale di 26.000 spediti agli aventi diritto al voto in Sudafrica". Lo dichiarano in una nota Sharon Nizza (Israele, Camera) e Salvatore Cristaudi (Sud Africa, Senato), candidati Pdl per la Circoscrizione Estero Asia-Africa-Oceania-Antartide. "Tutti i plichi votati e spediti già da tempo dagli elettori – prosegue la nota – si trovano quindi in giacenza presso le varie sedi di distribuzione postale (ad eccezione di Città del Capo dove lo sciopero non è in corso) senza la possibilità di essere recapitati alle sedi consolari entro il termine ultimo, fissato per legge a oggi, giovedì 21 febbraio, ore 16:00. Le uniche schede che partiranno per l’Italia ai fini dello spoglio sono quindi quelle – e si tratta di cifre irrisorie – che sono state riconsegnate manualmente dagli elettori ai consolati in queste settimane. Abbiamo scritto al ministro dell’Interno Cancellieri per sapere a quale sorte andrà incontro il voto regolarmente espresso da parte di oltre 20,000 elettori e, dinanzi alla mancanza di reazione, denunciamo questa situazione gravemente lesiva di uno dei diritti fondamentali del cittadino. Crediamo che vada assolutamente stabilita una deroga per questi voti e che essi debbano essere computati ugualmente anche se perverranno oltre i termini stabiliti dalla legge".
"Se la legge italiana prevede che il voto dei cittadini all’estero debba essere espresso per posta – un sistema soggetto a carenze di questo e altro genere, come abbiamo avuto modo di riscontrare durante la campagna elettorale – è assolutamente necessario – proseguono i candidati del Pdl – che non sia il cittadino a vedersi penalizzato per malfunzionamenti o disservizi legati al sistema deciso dall’autorità responsabile del procedimento elettorale. Attendiamo fiduciosi un riscontro dal ministro dell’Interno che chiarisca come intenda fare fronte a questa situazione di emergenza".
Discussione su questo articolo