Italiani all’estero, ancora tagli: e i patronati se la fanno sotto – di Ricky Filosa

Bello il governo Renzi, vero cari parlamentari Pd eletti oltre confine? Com’è bravo e com’è buono l’esecutivo guidato dal Matteo nazionale: non è così, cara Laura Garavini e compagni? Per noi italiani residenti all’estero una vera manna dal cielo. Oppure no?

Lo chiediamo a voi, eletti all’estero del Partito Democratico, perché in questi mesi avete continuato a spiegarci che un governo migliore di questo per gli italiani nel mondo non potrebbe esistere. Avete parlato di una “svolta” anche per i temi più vicini al mondo dell’emigrazione. Ci avete detto che le nuove tasse imposte agli italiani nel mondo, in realtà, erano a favore della rete consolare (anche se, al momento, così non è), e ci avete raccontato che era giusto chiudere consolati e ambasciate, perché è doveroso, in tempi di crisi, “razionalizzare” (mentre le nostre comunità vengono di fatto abbandonate a se stesse). Lei, On. Garavini, durante l’ultima assemblea plenaria del Cgie ci ha propinato un mega pistolotto per spiegarci quanto fosse felice di vedere, finalmente, un governo che desse la giusta importanza agli italiani all’estero.

Detto questo, però, vi chiediamo: come mai ora iniziate a criticare quel governo che avete tanto lodato, adesso che Renzi vuole tagliare una bella fetta di torta ai patronati italiani nel mondo? Perché ora vi sbattete tanto, se per le cose che davvero interessano gli italiani all’estero non avete mosso un dito? Come? Dite che avete fatto in modo che le elezioni dei Comites si tenessero entro il 2014? Ma chissenefrega dei Comites, se siamo costretti ad avere ambasciate e consolati che chiudono! Elezioni Comites che, comunque, fanno acqua da tutte le parti: di elezioni così, come ha detto qualcuno, ne avremmo volentieri fatto a meno.

Vi toccano i patronati, macchine di consenso elettorale per voi che state a sinistra, e vi stracciate le vesti. Nella legge di Stabilità lamentate “l’ulteriore, marcata decurtazione, pari a 4 milioni, delle risorse per l’azione a sostegno degli italiani all’estero". Richiamate "l’importante funzione a supporto della comunità di connazionali svolta dalla rete dei patronati". Sì, come no. Forse in un tempo passato. Ma oggi è ancora così?

I rappresentanti dei Patronati intanto se la stanno facendo sotto. Si muovono in ogni direzione pur di evitare i tagli. Acli, Enasco, Epasa, Inas, Inca, Ital e Sias del Belgio hanno incontrato l’Ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio, Alfredo Bastianelli, e gli hanno chiesto di farsi portavoce presso il Presidente della Repubblica (addirittura!) delle inquietudini nate a seguito della proposta governativa di ridurre il "Fondo Patronati". L’ambasciatore da parte sua si è impegnato a farsi promotore del messaggio presso le istanze competenti (naturalmente, non avrebbe potuto fare altro), ma il punto è che quando si vanno a toccare certi interessi, un certo mondo politico e associativo si agita e si mobilita; quando invece di mezzo ci sono quei poveri cristi degli italiani nel mondo, nessuno apre bocca. Nessuno li difende, nessuno si incatena davanti al Palazzo, nessuno va oltre il comunicato di rito.

Ne abbiamo un po’ tutti piene le scatole di rappresentanti così (e per fortuna non sono tutti uguali), soprattutto ci hanno stancato quelli che sponsorizzano il governo anche quando si tratta di mettere le mani nelle tasche dei connazionali; poi, però, quando si vanno a toccare le fabbriche di voti della sinistra, scoppia il finimondo. Ci chiediamo, cari eletti del Pd, ma voi ce l’avete una coscienza?

Twitter @rickyfilosa