Un video-intervento sul blog di Beppe Grillo per denunciare che l’Italia ‘e’ un Paese di irresponsabili, senza giustizia e senza verita” e che nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia le istituzioni non hanno sostenuto i magistrati. Antonio Ingroia, procuratore aggiunto alla procura distrettuale antimafia di Palermo, conclude con un appello ai cittadini a fare quello che possono ‘per conquistare tutta la verita’ e pretenderla a voce alta. Passate parola tra voi cittadini’.
‘L’Italia – afferma Ingroia – e’ un paese senza verita’ sulle stragi, sui grandi delitti polico-mafiosi’, un Paese ‘senza coraggio, dove a volte la ragione di Stato e’ finita per prevalere sulle ragioni del diritto e della giustizia’; ‘troppi fatti determinanti della sua storia sono rimasti ancora avvolti da una nebbia di silenzi, di menzogne, di reticenze a volte perfino anche istituzionali’. Ma, avverte il pm, ‘un Paese che non riesce a conquistare tutta la verita’ sulla sua origine, sulla storia di fatti sanguinosi come le tante stragi, non potra’ mai crescere, mai conquistare la democrazia’.
Sulla vicenda della ‘trattativa’ Ingroia rivendica il ruolo svolto dalla magistratura che in questi anni ‘ha cercato di fare il proprio dovere fino in fondo, col consueto rigore’, quello di ‘accertare le responsabilita’ penali’. Ma, a suo avviso, e’ stata lasciata sola. ‘Credo che in un Paese normale – afferma infatti Ingroia – di fronte a questa azione della magistratura, il paese delle istituzioni e la societa’ si stringerebbero attorno ai magistrati, li si sosterrebbe in questo compito difficile, anzi ciascuno cercherebbe di fare la propria parte. La politica dovrebbe occuparsene, accertando quello che alla politica tocca accertare rispetto al passato, la verita’ politica, la verita’ storica. Non tocca alla magistratura appurare la verita’ storica. E invece questo, almeno fino ad oggi, non e’ avvenuto’. Anzi, prosegue il pm, ‘queste iniziative di verita’, di realta’ giudiziaria, sono state accolte con freddezza, fastidio, a volte con ostilita’ come se questo Paese la verita’ non la volesse, forse per la paura di scoprire qualcosa di cui vergognarsi’.
Ingroia attacca poi ‘la nostra classe dirigente’, ‘troppo affezionata al principio di irresponsabilita’ attraverso la ricerca dell’impunita’, dell’impunita’ penale e dell’impunita’ politica, secondo il criterio per cui nessuno deve rispondere dei fatti che ha commesso, esattamente il contrario dei principi di uno stato di diritto e di una democrazia. Il nostro e’ un Paese senza responsabilita’: troppi assassini in liberta’, troppi mandanti di stragi ancora col volto coperto’.
Infine l’appello ai cittadini, perche’ ‘non vogliamo che l’Italia resti soltanto un paese degli scandali. Vogliamo costruire un’Italia diversa, liberarla dal ricatto dei poteri criminali di ogni specie. Io credo – conclude Ingroia – che i cittadini debbano interpretare il loro ruolo di cittadini nel modo piu’ attivo possibile, impegnarsi ciascuno per la sua parte, ciascuno nel suo ruolo, per dare il proprio contributo per conquistarla insieme questa verita’, pretendendola ed esigendola, perche’ la verita’ e’ difficile, imbarazzante, puo’ essere solo frutto di una conquista collettiva. Bisogna ripristinare il binomio verita’ e giustizia per costruire una vera democrazia come fecero i nostri padri costituenti’.
‘Ingroia ha ragione nel dire che la politica non ha sostenuto l’accertamento di verita’ e giustizia sulle stragi del ’92. Per fortuna, pero’, non tutta la politica ma una parte di essa’, ha commentato il vice coordinatore di Fli Fabio Granata. A stretto giro la replica del vicepresidente dei deputati del Pdl, Jole Santelli. ‘A quali Istituzioni il pm di Palermo fa riferimento e l’on. Granata concorda anche sull’attacco alle Istituzioni?’, si chiede. Per Alfredo Mantovano (Pdl), poi, le parole di Ingroia confermano che l’indagine sulla trattativa ‘non punta a individuare i responsabili di un reato, come prescrive il codice e la Costituzione, ma a fare valutazioni’.
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