Cinquale, in Toscana. Terra di funghi e di cavalli da corsa. Terra fertile, sana, popolata di uomini veri. Gente seria, operosa, laboriosa, dalle parti di Massa Carrara. Le idee da queste parti non difettano, la Fantasia nemmeno. La più fresca si è coagulata su un record. Un’innocente pazzia generale, il tranquillo orgoglio di un popolo orgoglioso: la pizza più lunga del mondo. Una roba da Guiness dei primati. Pizza più lunga del mondo significa questo: un chilometro e duecento metri, nessuno ne ha mai preparata e infornata una uguale, di simili gigantesche misure e proporzioni. Larghezza novanta centimetri, preparata con gli ingredienti tipici della Toscana, dalla farina al basilico versiliese, tutto quanto rigorosamente a chilometro zero. Dal produttore al consumatore, in questo caso il comune di Cinquale, sostenuto nella circostanza dai Comuni di Massa e Montignoso.
Ieri sera l’evento, atteso con trepidazione dagli abitanti di Cinquale e dintorni. Una grande festa. Due tonnellate di farina e 30 chili di basilico per preparare la pizza del record. Certificato da Guinnes Wold Record, il celebre volume pubblicato in 37 lingue in 100 Paesi, il precedente primato l’aveva griffato Gavirate, sul lago di Varese, il 13 maggio. Ducentosessantaquattro metri di pizza, 3 quintali di farina, 800 chili di pomodori pelati, 8 quintali di mozzarella, per preparare la pizza che ha ricevuto la certificazione dell’autorità indipendente del Guinness fondata nel 1851 da Sir Hugh Beaver, amministratore delegato della Birra Guinness.
A Cinquale gli ingredienti sono arrivati su un camion. Decisamente al di fuori del normale le quantità. Milleduecento metri di pizza rappresentano la distanza esatta da Cinquale a Poveromo, via lungomare. Coldiretti e le sue aziende agricole hanno messo a disposizione la materia prima necessaria per l’esecuzione della nuova pizza più lunga del mondo. Il Consorzio di Pisa ha fornito la farina toscana, il profumatissimo basilico è una prerogativa dell’azienda agricola Carmassi, leader nazionale di questo prodotto e del peperoncino. "Nonsolopizza" e la Rinaldi hanno fornito forni speciali per cucinare la gigantesca pizza. La più lunga pizza a Cinquale, laddove Napoli reclama la leadership mondiale per la pizza più grande mai preparata sulla terra. Cinque metri e 19 centimetri di diametro e 124 chili di peso, realizzata nell’ambito della manifestazione "PizzaWorld", datata 30 novembre 2011. Napoli impiegò 38,6 chili di farina, 32,2 di mozzarella di bufala campana, 22,5 chili di pomodoro. E un grande, immenso forno a legno costruito in 27 giorni. Un napoletano, Leone Coppola, titolare de "La Panteraia", è stato l’ideatore della piazza di Gavirate. Ducentocinquanta persone e un piano orizzontale lungo 300 per reralizzarla. Sfide che si moltiplicano, Vasto, Pesaro, Messina, ormai diventate una sorta di moda. Un’insopprimibile voglia di sfida. Gli spagnoli di Torelluso, tanto per dire, rivendicano il titolo (ufficialità e certificazione però mai pervenuti) di esecutori della pizza più grande in assoluto. Lunga un chilometro, larga 41 metri. Le foto ci sono, non l’omologazione del Guinness World Record.
Farina toscana, basilico versiliese, il lungomare di Poveromo, e poi? Un ingegnoso sistema a mulinetto ha consentito lo scivolamento della pizza del record oltre il chilometro e duecento metri. La misura ufficiale e definitiva sarà comunicata oggi: 1.200 metri e quanti centimetri? L’evento ha provocato un’autentica allegra felice rivoluzione sul lungomare nel tratto Poveromo – Cinquale. Innovativo il sistema di circolazione, Cinquale e dintorni hanno vissuto il week end in funzione esclusivamente della nascita della pizza più lunga del mondo. Cose da pazzi, nel senso buono dell’espressione. Immagini di un’Italia dimenticata, per fortuna non sparita. L’Italia che si diverte con poco. Il Paese dei semplici. La pizza più lunga del mondo anche per dimenticare. Dura pochi giorni, ma serve. Tanto, proprio tanto.
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