Sembra proprio che l’Europa abbia finalmente aperto gli occhi sul dramma dei migranti, pur continuando a muoversi ancora in ordine sparso. C’è però almeno più coscienza ed apertura sul problema e davvero alcune immagini shock su questi disastri umanitari hanno aperto gli occhi a molti europei. Modestamente era quanto sostenevo su IL PUNTO del mese scorso: “fate vedere per fare capire”.
Positiva quindi la maggiore responsabilizzazione sul fenomeno, ma che va affrontato non solo sul piano della doverosa accoglienza umanitaria ma anche a lungo termine, soprattutto per cercare di eliminarne o almeno ridurne le cause che sono politiche, strategiche e anche militari.
Su questo piano ancora si macina acqua: nonostante passino i mesi l’Europa non ha una politica comune verso la Libia, si è ancora una volta divisa nei confronti del contrasto all’ISIS, non affronta le sue responsabilità in Africa e in Medio Oriente, segue gli USA in una sorta di crociata contro Putin con un errore strategico che rischiamo di pagare caro in futuro. Soprattutto l’Europa non riesce minimamente ad ottenere un effettivo interesse dell’ONU per intervenire sul campo.
Leggere poi che ci sarebbero oltre 30.000 persone che vivono e prosperano sulle disgrazie dei profughi a livello criminale organizzando il traffico di carne umana impone di chiederci perché si siano chiuso gli occhi per mesi e per anni su questa desolante realtà che continua impunemente a prosperare.
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