I carabinieri hanno scoperto una falsa azienda edile che attraverso falsi contratti di lavoro ha permesso a diversi immigrati romeni di rimanere sul territorio italiano e di godere inoltre di una serie di previdenze sanitarie e assistenziali. Denunciate in tutto 11 persone: un 58enne romeno titolare dal 2007 dell’azienda e dieci connazionali che hanno usufruito delle false documentazioni. Dovranno tutti rispondere di truffa aggravata finalizzata alle erogazioni pubbliche e falso in atto pubblico.
L’azienda che ha comunicato al centro per l’impiego le 10 assunzioni a tempo indeterminato nel periodo 2012-2013, non aveva strumenti di lavoro, non aveva mai effettuato alcun tipo di opera, non aveva contabilita’ e listino prezzi. Nel gruppo dei 10 beneficiari ci sono ben 6 donne (un numero insolito per un’azienda edile). In realta’, dietro al contratto non ci sarebbe stato niente. Permetteva, pero’, di aggirare la legge italiana che prevede che anche i cittadini comunitari, in assenza di un impiego, dopo tre mesi di permanenza sul territorio italiano debbano tornare al loro paese.
Non solo: grazie al contratto e quindi alla regolare presenza in Italia, diversi beneficiari della presunta truffa avevano accesso alle cure del servizio sanitario nazionale, con il regime piu’ agevolato essendo nullatenenti. In un caso l’Inps, e’ stato accertato, ha erogato un sussidio di disoccupazione ad una donna e, quando i carabinieri sono intervenuti era in corso una pratica addirittura per l’ottenimento di una pensione di invalidita’. Il danno alle casse pubbliche ad ora accertato ammonta a 10mila euro, ma sono in corso ulteriori accertamenti.
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