Continuano senza sosta gli sbarchi di immigrati clandestini sulle coste italiane. Solo ieri sono stati 2851 i migranti tratti in salvo, tra cui anche donne, bambini e disabili. Oggi, sono in tutto 1.169 i migranti sbarcati a Palermo. Si tratta di cittadini somali, eritrei ed etiopi ai quali i volontari hanno assicurato il primo ristoro con cibo, acqua, scarpe e coperte.
450 migranti sono stati trasferiti nei tre centri di accoglienza Caritas, riaperti per l’emergenza a Giacalone, Trabia e Villaggio Ruffini. Altri sono stati trasferiti in alcune strutture della provincia (Monreale, Isnello, Corleone) e alcuni anche ad Enna e Caltanissetta.
Gli sbarchi continueranno. Più che mai. 250mila sbarchi previsti nei prossimi mesi, dice il ministro degli Esteri Gentiloni. E il governo che fa? “La soluzione geniale del governo Renzi e’ accogliere tutti in Italia e requisire case e alberghi privati per ospitare tutti i profughi”, scrive su Facebook Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. “Per noi invece le imbarcazioni dei terroristi vanno affondate – aggiunge – e i barconi vanno bloccati alla partenza”.
SALVINI, "DIREI A MARINA MILITARE DI NON FAR SBARCARE NESSUNO"
Costano molto cari i viaggi della speranza a chi fugge dall’Africa. I 110 migranti a bordo del gommone condotto dal guineiano A.B., arrestato dalla polizia a Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e per la morte, derivante da altro reato, di un migrante, hanno pagato sessantamila dollari per il viaggio dalle coste libiche. Un sacco di soldi, che vanno ad alimentare il mercato dei trafficanti di esseri umani.
CALABRIA, IL SINDACO: “BASTA NAVI O MI DIMETTO” L’Italia è al collasso. E il nostro Sud non ce la fa più. Il possibile arrivo di una nave carica di immigrati nel porto della sua città ha spinto il sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci, a scrivere una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, nella quale lamenta i disagi che l’arrivo dei migranti potrebbero causare in pregiudizio dello sviluppo turistico del comprensorio, lamenta la carenza di risorse e paventa la possibilità di sue dimissioni.
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