"L’uscita dall’euro non è fine a sé stessa ma ad un riacquisto di sovranità monetaria essenziale per rilanciare l’economia. Per questo i timori di fuga di capitali o la mancata liquidità da parte della Bce alle nostre banche in caso di uscita sono mal posti. L’uscita dell’Italia dall’euro dovrà essere accompagnata da tre misure essenziali a prevenire un eventuale disordine sui mercati: abolizione del ‘divorzio’ tra Banca d’Italia e Tesoro; introduzione di vincoli di portafoglio che definiscano un ammontare minimo di titoli di stato detenuti dalle nostre banche; restrizioni all’uscita di capitali dal paese". Lo scrive il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo sul suo blog, in un post dal titolo "Grecia-Italia: stessa faccia, stessa razza, stessa sovranità monetaria".
Per Grillo "proprio la vicenda greca conferma l’opportunità di una uscita dall’euro da parte dell’Italia. Come può Tsipras pensare di risollevare il suo paese rimanendo nell’euro? Come pensa di fare gli interessi del suo paese senza ridargli la sovranità monetaria? – si chiede Grillo – La Grecia deve rimborsare agli investitori privati (per lo più banche estere) 15 miliardi di euro di debito nel 2015. Tsipras si avvia a vincere le elezioni sulla promessa di ripudiare il debito e l’austerity ma senza uscire dall’euro. Un controsenso, anzi un suicidio".
Per il fondatore M5s infatti "ripudiare il debito non risolverà i problemi della Grecia che invece solo con un ritorno alla sovranità monetaria potrebbero essere gestiti. Per questo il mercato ha reagito male, perché la ricetta ‘euro confusa’ di Tsipras, tanto elogiato dalla sinistra italiana durante la campagna per le europee, è quanto di peggio il paese possa auspicare. Ripudiare il debito senza uscire vuol dire inasprire le relazioni con i partner europei senza avere voce in capitolo e soprattutto senza acquisire strumenti monetari di gestione attiva della crisi".
Dunque per Grillo "una uscita più o meno coordinata che sia supportata dalle tre misure citate (abolizione del divorzio tra Bankitalia e Tesoro, ammontare minimo di titoli di Stato alle banche, restrizioni all’uscita dei capitali dall’Italia; Ndr) renderebbe l’Italia del tutto impermeabile alle vicende esterne. La liquidità ora fornita dalla Bce – aggiunge Grillo – arriverebbe dalla Banca d’Italia e soprattutto quest’ultima si farebbe carico di monetizzare il deficit".
Grillo aveva cominciato il suo post definendo "incredibile come in Italia i media mainstream siano passati da ignorare completamente il tema euro come causa principale dei problemi italiani di oggi ad ammonirci sulla impossibilità e i costi di una uscita. E quello che c’è nel mezzo? I problemi e i costi di una permanenza ne vogliamo parlare? A questo piano B ci vogliamo cominciare a pensare dopo sette anni di crisi? Gli stessi giornalai televisivi al soldo dell’establishment che hanno ignorato il tema euro nei loro salotti dall’alto della loro ignoranza sul tema ora prendono spunto da qualsiasi vicenda geo politica europea per ammonirci sui costi di una uscita".
Dunque per l’ex comico "ora tocca alla Grecia fare da spaventa passeri secondo la seguente tesi: se la probabile vittoria di Syriza con la sua richiesta di ristrutturazione del debito ha già portato forte instabilità in Grecia figuriamoci cosa succederebbe nello scenario euro exit perseguito dal M5s attraverso la richiesta di referendum". "Ridateci la nostra banca centrale, il nostro signoraggio, la nostra moneta e sapremo noi come farla arrivare alle nostre famiglie e come rendere sostenibile il nostro debito pubblico. Svalutare la nostra nuova lira uscendo dall’euro equivale ad una ristrutturazione del nostro debito per i creditori esteri, quello che Tsipras si ostina a non voler capire – conclude Grillo – Uscita dall’euro e ristrutturazione del debito, non c’è altra strada".
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