Sull’esempio delle "camicie brune" di hitleriana memoria – le "squadre d’assalto" create nel 1920 e che furono il primo braccio armato del partito nazista tedesco – anche il partito filo-nazista greco Chrisy Avgi’ (Alba Dorata) si e’ dotato di una forte e pericolosa struttura paramilitare. L’inquietante rivelazione e’ arrivata poco prima dell’annuncio delle dimissioni "per motivi personali" di due alti gradi della polizia in seguito a un’inchiesta su asserite connivenze con i neo-nazi sull’onda delle polemiche scatenate dall’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas ucciso martedi’ scorso proprio da un militante di Alba Dorata. Un efferato fatto di sangue che, in base ad un sondaggio sulle preferenze di voto reso noto oggi, in una settimana ha fatto perdere 2,5 punti percentuali – dall’8,3% al 5,8% – alla formazione di estrema destra guidata da Nikos Mihaloliakos (18 seggi in Parlamento alle ultime politiche), che rimane comunque il terzo partito del Paese. A rivelare al settimanale To Vima l’esistenza di squadre organizzate e’ stato uno dei fondatori del partito secondo cui "oggi come oggi Chrysi Avgi’ dispone di una struttura paramilitare vera e propria, costituita da circa 3.000 uomini disposti a tutto. Inoltre e’ dotata di circa 50 falangi con molti membri pronti a gettarsi negli scontri di piazza e altrettante squadre di sei membri ciascuna per compiere attacchi mirati che vengono condotti sotto la guida di tre persone del partito. Le squadre d’assalto – ha detto ancora l’uomo al giornale – hanno il compito di colpire gli immigrati e i nemici della nostra organizzazione".
Ma c’e’ di piu’: i membri delle squadre d’assalto frequentano regolarmente campi di addestramento in localita’ nascoste dove vengono istruiti da militari in servizio, rivelazione che ha indotto il ministro della Difesa Dimitris Avramopoulos a chiedere l’apertura di un’inchiesta. Ed ora la classe politica greca si chiede preoccupata come ha fatto a non accorgersi del pericolo rappresentato gia’ pochi anni fa da quel gruppuscolo di neonazisti – imbevuti del mito della superiorita’ della razza ariana – che prendeva di mira gli immigrati. E persino ignorando i tanti allarmi lanciati da personalita’ della cultura e dai media circa l’insidia che Alba Dorata costituiva per la democrazia, consentendo al partito di crescere indisturbato e trasformarsi nell’organizzazione eversiva che e’ oggi. In pochi anni quel piccolo gruppo e’ diventato la terza formazione politica della Grecia, passando dai 4.487 voti (0,07%) alle elezioni del 1996 alle 440.966 preferenze (6,97%) ricevute nelle consultazioni del maggio 2012. Nelle amministrative del 2010, Alba Dorata aveva registrato il primo successo elettorale e ottenuta la legittimazione con l’elezione del suo ‘Fuhrer’, Nikos Michaloliakos, alla poltrona di consigliere nel comune di Atene con oltre 10mila voti. Nel frattempo le squadracce di Alba Dorata si infittivano e cominciavano ad aggredire, oltre agli immigrati, anche i militanti di sinistra come e’ avvenuto spesso negli ultimi mesi. E, alla fine, c’e’ scappato il morto, come e’ successo martedi’. Adesso il governo, preso dal panico, ha annunciato in fretta e furia la revisione di due articoli del Codice Penale per indurire le pene ed ha poi chiesto all’Areios Pagos, la Corte Suprema, l’attivazione di tutte le leggi gia’ esistenti per far fronte alla violenza politica che esistono ma che sinora non sono mai state applicate. Sul fronte delle indagini sull’omicidio di Fyssas si e’ intanto appreso che le dimissioni dei due alti gradi della polizia – il generale Yiannis Dikopoulos e il collega Apostolos Kaskanis – sono venute all’indomani di un’operazione della polizia al termine della quale alcuni neo-nazisti sono stati lasciati andare indisturbati invece di essere arrestati. Proprio pochi giorni dopo l’uccisione del rapper, presunti militanti di Alba Dorata hanno affermato che all’interno della polizia vi sono simpatizzanti di estrema destra che proteggono la formazione filo-nazista. Ma questa non e’ una novita’. La scorsa estate, sempre To Vima – sulla base di una seria analisi del voto – denuncio’ che sia nelle elezioni politiche dell’11 maggio sia nella seconda tornata del 19 giugno, piu’ di un poliziotto greco su due (dal 45 al 59%) aveva votato per Alba Dorata.
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