Secondo i testimoni si sarebbe trattata di una vera e proprio esecuzione, quella compiuta da Gianluca Casseri, che stamani è arrivato in macchina in piazza Dalmazia, a Firenze, ed ha aperto il fuoco, con una pistola di grosso calibro, su un gruppo di "vù cumprà” senegalesi, uccidendone due e ferendone un terzo. Poi è fuggito verso S. Lorenzo, dove ha ferito altri due ambulanti ed infine ha chiuso questa assurda storia sparandosi con la stessa 357 Magnum, nel garage di un parcheggio, circondato dalla polizia.
Aveva 50 anni ed era appartenente agli ambienti dell’estrema destra, gruppi razzisti, superomisti e xenofobi. Subito dopo questi folli accadimenti, decine di senegalesi si sono radunati in piazza Dalmazia e al grido di “vergogna vergogna”, hanno bloccato per pochi minuti il traffico nei pressi della piazza, per poi dirigersi in corteo verso il centro. Tra loro molti amici e parenti delle vittime, diversi venditori ambulanti colleghi dei due uccisi ed i familiari che erano poco prima giunti sul posto.
Non sono mancati momenti di tensione quando nel corteo è giunta la notizia della nuova sparatoria in piazza San Lorenzo. Quando poi i partecipanti hanno saputo che il killer si era sparato ed era morto, hanno chiesto di vederne il corpo per essere certi della notizia che veniva loro data. Nei pressi della stazione di Santa Maria Novella il corteo ha gettato a terra qualche motorino, cartelli stradali e cestini dei rifiuti, per raggiungere la prefettura, con un esponente storico della comunità, Pap Diaw, che è stato ricevuto dal prefetto Paolo Padoin. In prefettura sono giunti anche il sindaco, Matteo Renzi, ed il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che hanno espresso la loro solidarietà e quella di tutta la città e la regione nei confronti della comunità senegalese. Una storia di ordinaria follia, che ci descrive un furore razzista e xenofobo che è ormai giunto al parossismo, anche nell’Italia apparentemente più accogliente e civile. (CDS)
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