E così alla fine il governo di Matteo Renzi ha deciso di porre la fiducia sulla legge elettorale. Il Pd si spacca, la minoranza interna al partito annuncia che non voterà l’Italicum. Le opposizioni sono in rivolta, l’accusa al premier è quella di “fascismo”. Ma l’ex sindaco di Firenze si sa difendere bene e al Tg1 spiega che è l’ora di finirla con la “palude”, l’Italia deve andare avanti e guardare al futuro. Si deve “sbloccare”.
Replicando alle critiche di Forza Italia, Renzi spiega: “Gli ultimi che avevano messo la fiducia sulla legge elettorale sono stati Alcide De Gasperi e Aldo Moro. Qualsiasi italiano se messo davanti al bivio se scegliere Brunetta o De Gasperi e Moro non avrebbe dubbi. Non ci fermeranno, se vogliono possono mandarci a casa, ma non desistiamo dal nostro obiettivo".
FIDUCIA, OPPOSIZIONI IN RIVOLTA. IL PD IN TILT
Renzi è molto determinato. "Abbiamo discusso a lungo con la nostra minoranza, abbiamo cambiato la legge elettorale, ora e’ momento di non girarci intorno. E’ la legge elettorale che vale per i sindaci, si torna ai collegi e alle preferenze. La prima regola della democrazia e’ rispettare le decisioni della maggioranza, altrimenti è anarchia".
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Per il premier la fiducia sull’Italicum era "assolutamente necessaria", e in ogni caso "non c’è cosa più democratica che mettere la fiducia". "Con la fiducia – ribadisce -, se il provvedimento passa il governo va avanti, altrimenti va a casa". E dunque, "cosa c’è di più democratico che rischiare per le proprie idee? Questo è il tempo del coraggio, non di chi resta attaccato alla poltrona". “Dobbiamo cambiare l’Italia per restituire speranza a nostri figli. Possono mandarci a casa, se vogliono, ma io non mi fermo".
IL MINISTRO DELLE RIFORME Al Tg5 Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme, dichiara: “La fiducia e’ stato elemento di chiarezza; per il governo perche’ se perde va a casa, per il Parlamento perche’ cosi’ decide, e per i cittadini perche’ impedisce voti segreti, inciuci e trabocchetti". "Non temo l’opposizione e non temo il parlamento, spero che il dibattito sia civile, invece temo l’immobilismo e la palude, non metto in un cassetto la legge elettorale per tenere qualche mese in più la poltrona".
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