Beni per un importo di 527 mila euro sono stati sequestrati dalla Compagnia della Guardia di finanza di Crotone a cinque imprenditori indagati, in concorso tra loro, di truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione Europea. Dalle indagini delle fiamme gialle e’ emerso che gli imprenditori avevano costituito una societa’ di persone ottenendo un finanziamento a fondo perduto di 791.418 euro attraverso la Legge 488/92 per realizzare uno stabilimento per la costruzione di serramenti ed infissi nell’area industriale di Scandale; per ottenere il contributo, tuttavia, avrebbero utilizzato fatture false per documentare falsamente o comunque far lievitare artificiosamente i costi sostenuti.
Ancora, avrebbero predisposto false quietanze per attestare l’effettuazione dei pagamenti ai fornitori. Inoltre, i soci dell’azienda avrebbero posto in essere veri e propri artifici per far apparire soddisfatta la condizione, espressamente richiesta dal decreto di concessione dell’agevolazione, di apportare alla societa’ nuovi capitali fino all’importo di 340 mila euro. Infatti le somme in uscita dai conti correnti bancari per il pagamento delle fatture false rientravano quasi immediatamente nelle disponibilita’ della societa’ con l’apparenza di essere capitali nuovi apportati dai soci.
Nel corso dell’attivita’ investigativa, i finanzieri hanno acquisito anche le testimonianze di alcuni fornitori, tra i quali un imprenditore tedesco,che hanno disconosciuto i rapporti economici e le sottoscrizioni delle quietanze liberatorie. Ulteriori rilevanti conferme sono emerse a seguito di una consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero, dalla quale e’ emersa la sovrafatturazione di alcune forniture per opere edili e la mancata corrispondenza tra i macchinari presenti nello stabilimento e quelli indicati nella documentazione inviata alla banca concessionaria per la rendicontazione finale di spesa relativa all’investimento. Il provvedimento di sequestro e’ stato emesso dal giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Crotone Giulia Proto, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Francesco Carluccio, che ha diretto l’attivita’ investigativa delle fiamme gialle crotonesi.
L’attivita’ operativa dei militari della Compagnia di Crotone e’ stata completata con la segnalazione alla procura regionale della Corte dei Conti per la Calabria del danno erariale connesso all’indebita percezione del finanziamento pubblico e con l’attivazione del Ministero dello Sviluppo Economico per l’avvio delle procedure di revoca del contributo.
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