Direttamente dalla natura arrivano alcune risposte alle domande di salute che spesso vengono confortate anche dagli studi della medicina. Esistono, infatti, piante e frutti che possono apportare benefici sufficientemente conclamati anche a livello della ricerca scientifica. L’anguria, per esempio, è un frutto estivo dissetante e dai tanti benefici, ideale come spuntino a metà giornata. Spesso però quando si mangia l’anguria si tende ad eliminare i semi: i semi dell’anguria sono invece commestibili e ricchi di sostanze nutritive.
Ai semi di tale frutto sono sempre state attribuite virtù benefiche e curative in quanto ricchi di sali minerali e poi di vitamine che tengono a bada i radicali liberi e i grassi.
“Come i semi di girasole o di zucca la componente principale della buccia di semi di anguria è la fibra, e il seme è dentro e fuori ricco di nutrienti tanto da essere un piccolo scrigno contenente valori nutrizionali eccellenti”, dice Lafuente Cristina Gomez, dietista e nutrizionista di fama internazionale, che specifica che, nel caso del cocomero “sono particolarmente rilevanti il magnesio (515 mg / 100 g) e oligoelementi quali zinco (10,2 mg / 100 g) e manganese (1,6 mg / 100 g)”. Inoltre, aggiunge, fornisce proteine (28,3 g / 100 g) e grassi (47,4 g / 100 g), soprattutto polinsaturi (28,1 g / 100 g).
I semi, come tutti, c’è chi li mangia direttamente insieme all’anguria, possono essere fatti essiccare secondo la tradizione orientale oppure possono essere macinati e utilizzati per i prodotti della panificazione (pane, biscotti e torte), per preparare bevande energetiche e fortificanti, o utilizzati come ingrediente di "rinforzo" in alimenti tradizionali come yogurt, latte e derivati, carni e pesce.
Si evidenzia che se masticati freschi hanno un effetto lassativo e sono poco digeribili, quindi la loro assunzione deve essere ridotta ad un manipolo alla settimana, ed è bene quindi non esagerare.
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