Finalmente dal governo non solo chiacchiere ma "seri" provvedimenti intesi a creare nuovi posti di lavoro e a diminuire la popolazione carceraria. A metà maggio, con il voto di fiducia di entrambe le camere, è stata varata una legge epocale che abolisce "la differenza tra droghe leggere e droghe pesanti", come se gli organismi delle persone fossero tutti uguali e, pertanto, tutti reagissero alla droga allo stesso modo e come se una dose massiccia di droga leggera non possa essere più funesta di una dose minima di quella pesante.
La fiducia è stata ovviamente votata anche da quei parlamentari che fino a poco tempo fa a sentir parlare di droga reagivano come a sentir parlare del diavolo. Tra essi anche Giovanardi, pur se con molti distinguo, proprio lui che a febbraio disse: "Se qualcuno pensa che si possa andare davanti alle scuole a vendere droghe derivate dalla cannabis, lo vada a dire ai genitori". Ebbene, perchè ora non ci va lui a spiegare che la sedia non si baratta? Cosa non si è disposti a fare per uno strapuntino!
Certo la caccia alla sedia ed al voto porta a ridicolaggini estreme, ma tutte ben giustificate dalla faccia di bronzo di cui i parlamentari sono dotati ed Alfano è da prendere ad esempio: al suo cospetto Fini è stato un pivello.
A tal proposto mi viene in mente quando nel 2008 Livia Turco, appena nominata ministro della Sanità, fece fiamme e fuoco nel tentativo di far raddoppiare la quantità di cannabis detenibile senza incorrere in nessun reato. Al figlio, però, che le chiedeva spiegazioni sulla sua decisione, rispose: "Non è giusto finire in carcere per uno spinello, ma se tu te lo fai ti riempio di botte".
Ora, dopo la lodevole iniziativa appena accennata, il governo completa il grande progetto incentrato tutto sulla droga con la legge firmata Renzi-Lorenzin. Con tale legge infatti qualsiasi spacciatore, indipendentemente dalla quantità e dalla natura della droga spacciata, se la cava con una denuncia ed al massimo potrà avere 4 anni di carcere. In compenso sarà promossa una nuova figura professionale: "lo spacciatore". Con certi personaggi ci dobbiamo solo vergognare; vabbé, questa è la democrazia: c’è chi comanda e chi si vergogna degli amministratori.
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