Il 30 settembre ed il 17 novembre Sergio Scarpellini, che agli inizi di novembre era stato colpito da un sequestro di beni per evasione di imposte, aveva presentato delle proposte per la rinegoziazione del contratto di affitto di immobili e servizi dei palazzi Marini "3" e "4". Proposte considerate a suo tempo come "non accettabili".
La decisione di oggi dell’Ufficio di presidenza impegna i questori di Montecitorio ad assumere informazioni relative solo al plesso "3" (e non a entrambi), dove c’è anche la mensa, per la stipula di un contratto di 6 anni rinnovabile di altri 6 salvo disdetta e possibilità di recesso anticipato per la Camera, con un canone ridotto del 25% rispetto a quello in essere (-15% come previsto dalla legge oltre a un ulteriore 10%).
Più basso dovrà anche essere il canone per il costo dei servizi, anche se si dovranno salvaguardare i livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori di Milano 90. La richiesta di informazioni, viene spiegato, "non vincola la Camera dei deputati", e per un eventuale affitto servirà una nuova delibera dell’Ufficio di presidenza. Contemporaneamente, il collegio dei questori dovrà sollecitare l’Agenzia del Demanio perchè vengano individuati altri immobili di proprietà dello Stato da assegnare alla Camera nel centro storico di Roma.
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