Eugenio Marino, responsabile Italiani all’Estero del Pd, critica il “riorientamento” della Farnesina sui consolati all’Estero, in programma dal 1 settembre. Secondo Marino, l’annuncio della chiusura di diversi consolati italiani nel mondo “ha tutta l’aria di una manovra balneare della Prima Repubblica, e rientra nel metodo e nell’ottica politica dell’ex sottosegretario Mantica". L’esponente del Pd invita il ministro Bonino e il vice-ministro Archi a non commettere “gli errori dei loro predecessori Frattini-Mantica e Terzi-De Mistura di procedere con scelte burocratiche slegate dai bisogni delle sempre più numerose collettività italiane all’Estero e senza un confronto politico con le rappresentanze degli italiani nel mondo".
"Dal ministro Bonino ci aspetteremmo – spiega Marino – quel dialogo franco e persino aspro di cui lei stessa ha parlato al Cgie, prima di rendere operativa una scelta, e non dopo averla fatta in solitudine. Chiediamo dunque che il ministro Bonino e il vice-ministri Archi e Dassù sospendano le chiusure e si confrontino nei comitati per gli italiani nel mondo di Camera e Senato, insieme a parlamentari eletti all’Estero, Comites e Cgie, per trovare soluzioni alternative che, pur guardando all’apertura di sedi in nuove aree del pianeta, possano garantire i servizi ove oggi si vuole smantellarli".
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