Roma – Un consenso obbligato, più che convinto. Così appare il sostegno che La Destra è in qualche modo costretta a garantire nei confronti del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per scongiurare il pericolo che le urne consegnino la città nelle mani del Movimento 5 stelle o, peggio ancora, di Ignazio Marino, candidato del centrosinistra. Per quale motivo il partito di Storace, finora all’opposizione in Campidoglio, ha deciso di schierarsi in sostegno della rielezione del sindaco uscente? Lo abbiamo chiesto all’ex consigliere comunale Pdl, oggi in consiglio regionale con La Destra, Fabrizio Santori.
Dalle critiche all’amministrazione Alemanno, culminate con il ‘divorzio’ con il Pdl, al sostegno alla candidatura del sindaco uscente. Ha già cambiato opinione?
“È passato talmente poco tempo dai fatti che mi hanno portato a distaccarmi dal Pdl che, naturalmente, la mia opinione non può essere cambiata. Però, nonostante io ritenga che l’operato dell’amministrazione di Alemanno sia stata per alcuni aspetti insufficiente, sono convinto che sia necessario sostenerlo per evitare che prevalgano gli altri candidati che, a mio avviso, sono certamente peggio”.
Ha scelto il male minore?
“No, però non mi riconosco in alcun modo né in Ignazio Marino, né in Marcello De Vito e, in quest’ultimo caso, non sto esprimendo un giudizio sulla persona ma mi limito semplicemente ad analizzare l’intero Movimento 5 stelle e la scarsa qualità del suo lavoro. Per farsi un’idea, basta vedere quanto poco stiano combinando in Parlamento”.
Quindi quello su Ignazio Marino è, invece, un giudizio sulla persona?
“Marino rappresenta tutto ciò che ritengo negativo sul piano etico e morale, non posso permetterne la vittoria. Il candidato del centrosinistra ha dimostrato in più occasioni di non essere all’altezza del ruolo che sarebbe chiamato a svolgere ed è contrario a tutti valori etici che, da sempre, rappresentano la destra. Penso, ad esempio, al tema delle sperimentazioni sugli animali, alle quali siamo stati sempre contrari”.
Lei non ha mai lesinato critiche all’operato di Alemanno. Per quale motivo, stavolta, dovrebbe rivelarsi un sindaco migliore?
“Con noi Alemanno potrà essere realmente protagonista del cambiamento. Mentre, in passato, La Destra è sempre stata all’opposizione, stavolta entrerà fin da subito in maggioranza con il preciso intento di dare risposte lì dove finora l’operato del Campidoglio è stato insufficiente, come la questione nomadi. Sull’immigrazione clandestina faremo sentire la nostra voce affinché si adottino misure più incisive”.
Per quale motivo non avete presentato un vostro candidato? Avreste potuto creare una coalizione con Fratelli d’Italia e candidare Giorgia Meloni che, al momento, sembra rispecchiare più di Alemanno le istanze del suo partito e la necessità di rinnovamento interna al centrodestra romano.
“Bisognerebbe dirlo a Giorgia Meloni, La Destra sarebbe stata anche d’accordo a creare uno scenario di questo tipo, ma Meloni non è mai scesa in campo, nemmeno quando il Pdl ha annunciato la possibilità delle primarie. Giorgia Meloni non ha mai fatto realmente nulla per porsi in primo piano nella sfida al Campidoglio e questo è stato un atteggiamento responsabile”.
Una responsabilità obbligata.
“Dai vertici del Pdl non sono giunte altre candidature e Alemanno non ha mai voluto fare un passo indietro, quindi a noi partiti di destra è rimasta la responsabilità di sostenerlo per creare un centrodestra unito che sia in grado di sconfiggere gli altri candidati alle urne. Non dimentico le cose andate male in questi anni, ma noi de La Destra serviremo proprio a realizzare le giuste politiche; ho scelto di aderire al partito di Storace – spiega Santori a Italiachiamaitalia.it – proprio perché è sempre stato all’opposizione, a differenza di Fratelli d’Italia che, invece, ha avuto anche degli assessori. Grazie alla nostra azione contiamo di raggiungere alcuni obiettivi finora mancati. Nel 2008 abbiamo sposato lo slogan ‘Roma cambia’, ma Roma non è cambiata ed è il momento giusto per invertire la rotta. Gli elettori di destra che si sono sentiti non rappresentati da Alemanno sappiano che il nostro partito li rappresenterà dentro la coalizione”.
Vi siete ritagliati il ruolo di spina nel fianco?
“Dentro la coalizione, in maniera leale, saremo la spina nel fianco di Alemanno sulla questione della sicurezza, sui nomadi, sul quoziente Italia inteso come tema della priorità ai romani nelle graduatorie di asili nido e case popolari. Chi vota a destra vuole risposte di questo tipo, insieme alla mobilità, la viabilità, la manutenzione stradale”.
Non temete che il malcontento per gli scandali di questa amministrazione travolga il centrodestra, portando al ballottaggio centrosinistra e Movimento 5 stelle?
“In Friuli il Movimento ha registrato un netto calo e, anche se non è certo un dato nazionale, lascia sperare che molti degli elettori di centrodestra che hanno votato Grillo per protesta si siano poi resi conto della scarsa qualità del parlamentari 5 stelle e della fumosità che caratterizza la loro azione politica. Non temiamo di non arrivare al ballottaggio perché riteniamo che, grazie alla percentuale di voti che deriva dall’apporto di Fratelli d’Italia e de La Destra, Alemanno possa arrivare al ballottaggio. Sentiamo l’insoddisfazione degli elettori, ma siamo pronti a dare le dovute risposte”.
Abbandonando il Pdl è passato anche dal Campidoglio alla Pisana. Qual è il suo bilancio delle prime settimane di attività come consigliere regionale?
“È ancora presto per dare una valutazione complessiva sulla giunta, ma non mi piace come è partita, a cominciare dalla scelta di nominare assessori esterni con il conseguente aumento delle spese. Sono insoddisfatto rispetto a proclami fatti in campagna elettorale e ci sono azioni che non mi piacciono soprattutto sul bilancio. Non sono stati operati reali tagli agli sprechi e ci sono forti mancanze anche sul tema del rilancio dello sviluppo, per non parlare della sanità che, al momento, non è stata ancora affrontata nella maniera che merita un argomento come questo. Per quanto riguarda noi de La Destra, stiamo facendo il nostro lavoro in consiglio e nelle commissioni affinché la regione torni ad essere vicina ai cittadini”.
Zingaretti, però, ha già provveduto a realizzare il taglio delle auto blu, che era stato invocato dallo stesso Storace in campagna elettorale. Non siete così lontani, a giudicare dai fatti concreti.
“Certo, sono stati fatti interventi giusti come il taglio delle auto blu, un’azione positiva anche perché realizzata immediatamente, così come la riduzione delle direzioni regionali e il taglio delle commissioni. Tutto questo manda un segnale forte agli elettori ma si tratta, ad ogni modo, di operazioni dovute e necessarie, mentre è importante anche rilanciare la sanità con l’abbattimento delle liste d’attesa e la riduzione delle Asl, investendo le risorse così risparmiate per dare un servizio migliore ai cittadini”.
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