In questa legislatura c’e’ un’ampia maggioranza bipartisan a favore di uno ‘ius soli temperato’: e’ italiano chi nasce in Italia e ha un forte legame col paese (genitori residenti, frequenza della scuola dell’obbligo). Il dato politico (tutt’altro che scontato) e’ emerso stamani dalla riunione dell’Intergruppo Immigrazione di Camera e Senato. E ora parlamentari di tutti i partiti (salvo la Lega Nord) proveranno a redigere una proposta di legge comune.
Durante l’intergruppo (al quale ha partecipato la ministra dell’Integrazione Cecile Kyenge) e’ stato fatto il punto sulle proposte di legge presentate da parlamentari di Pd, Pdl, Scelta civica, Sel. Il Movimento 5 Stelle sta per presentare un testo. Solo la Lega Nord evita l’argomento. In piu’ c’e’ una proposta di iniziativa popolare del comitato ‘L’Italia sono anch’io’, con 200.000 firme.
‘I punti in comune alle varie proposte sono l’uscita dallo ‘ius sanguinis’ (e’ italiano chi nasce da genitori italiani, ndr.) e la previsione di un legame della cittadinanza con un radicamento in Italia’, ha spiegato il deputato Pd Khalid Chaouki. Tutte le ipotesi prevedono una forma di ‘ius soli’, ma temperata in vari modi, per evitare abusi. Sel chiede che uno dei genitori sia residente da almeno un anno, M5S da 3, Pd e Scelta civica da 5. La proposta del senatore Pdl Carlo Giovanardi prevede la cittadinanza all’iscrizione al primo anno di scuola dell’obbligo, quella di Renata Polverini alla Camera la concede al termine dell’obbligo scolastico, a 16 anni.
‘Per la prima volta in parlamento c’e’ una larga maggioranza attenta a questo problema – ha commentato il deputato di Sc Mario Marazziti -. Ora lavoriamo per arrivare ad un testo comune in commissione Affari costituzionali’. Renata Polverini non ha nascosto che e’ dal Pdl che vengono le maggiori resistenza allo ius soli, anche se le sue posizioni hanno l’appoggio fra gli altri di Bondi, Santanche’, Carfagna e Ravetto. Tuttavia, ha aggiunto Polverini, ‘siamo convinti che questa legislatura possa compiere qualcosa di importante’. Per il 5 Stelle Giorgio Sorial ‘la riforma della cittadinanza e’ un tema europeo e porteremo il nostro lavoro in Europa’.
Consapevoli delle opposizioni nel Pdl (Gasparri in testa), Polverini e Chaouki sono stati ben attenti a non creare problemi a Palazzo Chigi. ‘Il nostro e’ un percorso solo parlamentare, non e’ nel programma di governo’, ha precisato l’esponente Pd, mentre l’ex governatrice ha commentato ‘non si pregiudica la sorte del governo se il parlamento si concentra su una battaglia di civiltà’.
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