Torna con prepotenza il dibattito che riguarda la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri nati nel nostro Paese. E’ soprattutto il Pd – ma non solo – che spinge verso questa direzione. Ignazio Marino, senatore democratico, primo firmatario di un disegno legge che prevede l’attribuzione della cittadinanza a ogni nato sul territorio italiano indipendentemente da quella dei genitori, in una nota scrive: “Non possiamo ostinarci, come vorrebbero certe forze politiche, a trattare l’immigrazione come un problema di sicurezza. Dal Parlamento serve subito un atto di responsabilità, perché esiste oramai da troppo tempo una discriminazione incomprensibile ai danni dei figli degli immigrati nati in Italia".
Per Marino “un bambino senza cittadinanza sarà sempre uno straniero in un Paese che invece vive e sente come proprio". La questione per il parlamentare del Pd è molto semplice. “un bambino che nasce in Italia e’ italiano, punto. Lo hanno firmato 114 senatori, quindi un terzo dell’aula del Senato, e spero che avrà un esame e una approvazione rapida".
Ma il centrodestra non ci sta. La cittadinanza italiana non va regalata in questo modo. Oltre tutto, si rischierebbe di vedere arrivare in Italia orde di stranieri, pronti a fare nascere i propri figli nella Penisola, per garantire loro la cittadinanza italiana immediata. Su questo tema, il PdL ha le idee molto chiare: non esiste la possibilità di dare cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati nello Stivale. E se la discussione dovesse continuare, se la sinistra dovesse insistere verso questa direzione, allora la legislatura sarebbe a rischio. Lo dice senza giri di parole Massimo Corsaro, deputato PdL, vicecapogruppo del partito alla Camera: “Chi insiste col voto sulla cittadinanza intende, senza ombra di dubbio, accelerare la fine della legislatura. A questo punto sarebbe meglio dirlo con chiarezza". Ecco, appunto.
Che poi non si capisce perchè certi partiti si impegnino tanto a favore della cittadinanza italiana agli immigrati, quando ci sono tantissimi italiani all’estero che l’hanno persa, per un motivo o per l’altro, e tornare ad essere cittadini italiani a tutti gli effetti per loro sembra sempre più difficile…
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