Annamaria Cancellieri, ministro della Giustizia, nel suo discorso alla Camera, dopo le polemiche sul caso Ligresti, e dopo il dibattito in Aula sulla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti dal MoVimento 5 Stelle, ha spiegato: “Non ho mentito ne’ al Parlamento ne’ ai magistrati. E neppure sulla mia amicizia con Antonino Ligresti, che nel processo relativo alla Fonsai non e’ stato mai indagato e che non ha alcun rapporto di affari" con il fratello Salvatore Ligresti.
Il ministro definisce "congetture inaccettabili" le critiche che ha ricevuto in questi giorni e le accuse di favoritismi, bugie e omissioni: "Tutto ciò è assolutamente falso". "Sono stata io stessa a riferire il contenuti della comunicazione con Antonino Ligresti. Se non l’avessi fatto mai sarebbero diventati noti perche’ non intercettati".
”Non vi e’ stato nessun favoritismo ne’ interventi calati dall’alto e questo e’ cio’ che dicono i fatti”. ”I miei doveri di ministro e la mia coscienza – ha assicurato – non mi avrebbero consentito di comportarmi” nel caso di Giulia Ligresti “diversamente da come mi sono comportata" in tanti altri casi di cui e’ arrivata segnalazione. Cancellieri ha sottolineato che l’esito del caso Ligresti non dimostra l’esistenza di una ”giustizia di classe”, che distingue fra ”cittadini di serie A e B”, fra ”ricchi e poveri”.
"Sento la necessità di manifestare la mia amarezza per come e’ stata presentata questa vicenda. Tutto quello che mi viene contestato e’ smentito dai fatti e dalla magistratura. Ho affrontato queste giornate da persona libera, senza debiti di riconoscenza, e da persona forte e leale nei confronti delle istituzioni. Se avessi avuto un solo dubbio non avrei esitato a fare un passo indietro".
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