”Lasciate tutti qui i miei giochi, devo conservarli. Quando esco dall’ospedale i miei amici sicuramente vorranno organizzarmi una festa e voglio tenerli per loro”. Il ritorno alla normalita’ per i bimbi ricoverati nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli passa anche da qui, da piccoli gesti, da piccoli oggetti che parlano di una quotidianita’ di bambino bruscamente stroncata nell’incidente della notte scorsa ad Avellino. Arianna si alza dal letto e sorride. Ha solo 10 anni, ma continua a commuovere e sorprendere tutti per un’inaspettata forza d’animo che nemmeno tanti adulti hanno saputo trovare in queste ore.
Dopo il tremendo volo di trenta metri e ”la sensazione di vuoto come sulle giostre” ha trovato addirittura la forza di avvisare dell’accaduto con il telefonino mentre era ancora in quella scarpata. E oggi, a poche ore dal terribile schianto, pensa gia’ a quando lascera’ la stanza di ospedale. ”Li voglio tutti qui, tutti sul mio letto” dice riferendosi ai giocattoli ricevuti in dono dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora, che oggi al Santobono ha lungamente chiacchierato con i bambini e i familiari coinvolti nell’incidente. ”Servono per la mia festa” dice sorridendo. Un modo commuovente e ingenuo di ritornare alla normalita’, di ricostruire, anche su un letto di ospedale, un angolo di casa. Una realta’ che al momento sembra essere piu’ triste per un altro piccolo paziente del Santobono. Ha infatti la sorellina a solo qualche reparto di distanza, nella Terapia intensiva, in condizioni molto gravi. Stessa situazione per il padre, ricoverato al Cardarelli. Per i nonni e gli zii, invece, il destino e’ stato meno clemente. Lui, ignaro di quanto accaduto, dal suo lettino prova a sorridere. Un sorriso tutto occhi su un visino costretto tra bende e fasciature per via di una frattura alla mandibola.
Sempre in Terapia intensiva e sempre in prognosi riservata e’ anche un altro bambino rimasto ferito nel volo del bus: per lui, dicono i medici, la situazione sembra essere meno grave. Dorme invece di un sonno apparentemente sereno un’altra bambina ferita. Il suo viso e’ gonfio ed e’ tra quelli piu’ sfigurati dall’incidente. Sara’ operata, anche ad una gamba, il suo volto, assicurano i medici, tornera’ senza segni. Bello e sorridente com’era prima. Ma forse segnato dall’ombra di una tragedia che ha per sempre spezzato la sua ingenuita’ di bambina.
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