Alessandro Gilioli, blogger e giornalista dell’Espresso, facendosi interprete di una certa sensibilità diffusa a sinistra, storce il naso davanti alla proposta della Presidente della Camera Boldrini di fare (finalmente) una legge sul web. Certo, Gilioli usa i guanti con la compagna Boldrini (non oso pensare che toni avrebbe usato se quella proposta fosse giunta dal Pdl!), ma il tono resta comunque rude. Io questa volta condivido le preoccupazioni della Boldrini, anche se trovo la tempistica un po’ sospetta: c’erano minacce che fossero messe in rete foto personali e c’è stato il pirataggio delle mail dei grillini.
Travaglio ha parlato di topi di fogna…
Quando le vittime della rete erano i simpatizzanti del centro-destra o lo stesso Berlusconi, nessuno aveva niente da obiettare: guai a toccare la libertà dei blogger (per lo più sotto pseudonimo) che riempivano di insulti e minacce gli sventurati berlusconiani. E guai a replicare: gli insulti si decuplicavano. Ne so qualcosa anch’io. Nel 2008, su invito di Mirko Tremaglia, mi candidai nella circoscrizione estero nel Pdl come ultimo dei candidati e senza nessuna possibilità di essere eletto. Avevo ed ho la fedina penale pulita. Fu a quel punto che "Repubblica", "L’Espresso", i blog di sinistra si accorsero che nel passato avevo lavorato in un’azienda che operava nel settore degli audiovisivi per adulti (attività che svolsi dal 99 al 2005, quindi ben prima di fare politica). Subii di tutto: insulti, offese personali, ironia da parte dello stesso Gilioli (con cui poi mi chiarii) e ogni sorta di vessazione. Fui costretto a cambiare il numero di cellulare, venne piratata la mia messaggeria e fui additato come l’esempio del candidato impresentabile. La Bignardi mi prese in giro nella sua trasmissione "Le invasioni barbariche" e da sinistra i candidati del Pd dissero che non volevano partecipare ad alcun dibattito pubblico con me. Nel Pdl gli ex AN furono i più cattivi nei miei confronti: mi tolsero il saluto e poco importa se poi il loro campione Di Girolamo finì in carcere per legami con la camorra…
Ho subìto pregiudizi enormi nella mia vita privata, professionale e compromesso ogni possibilità di partecipare alla vita politica del nostro Paese, visto che mi sono state sbarrate ermeticamente tutte le porte. Non me la sono sentita di spendere cifre colossali per intentare cause che sarebbero durate decenni ed ho invano tentato di rivolgermi alla Polizia Postale senza grande successo: e ora Gilioli dice che non bisogna intervenire? Con tutto il rispetto parlando, ma vai al diavolo!
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