Credo, pur sperando di sbagliarmi, che Forza Italia sia ormai agli sgoccioli. La discesa in campo di Berlusconi che in quattro e quattr’otto mise in piedi un partito che frantumò la "gioiosa macchina da guerra" di Occhetto purtroppo, oltre ad inimicarsi in modo sanguigno la sinistra tutta che ormai credeva di poter mettere le mani sul potere e vistasi "asfaltata" fece subito ricorso alla frangia della magistratura amica, attirò al suo interno, come una calamita, anche personaggi che oltre alle quattro meschinità politiche da retrobottega non sapevano fare altro.
Costoro erano entrati nelle sedi di partito con i calzoni corti e fatto strada, ma il loro obiettivo restava e resta la poltrona, e infatti appena Berlusconi è stato attaccato vilmente da magistrati tutti protesi alla politica ed alla visibilità, hanno cercato di prendere, incoraggiati anche da qualche parolina di troppo del garante della Costituzione, il suo posto nel partito. Alcuni, non riuscendo nell’impresa per manifesta incapacità, se ne sono andati ad elemosinare sgabelli in qualche ammucchiata politica e/o ne hanno formate di nuove, altri invece sono ancora nell’interno del partito cercando di arraffare quanto rimasto.
Purtroppo a questi infausti e deplorevoli avvenimenti c’è da mettere in conto che gli anni passano anche per il Cavaliere, il quale forse per sbadataggine, non voglio credere che lo abbia fatto in cerca di voti, ha rivolto le sue attenzioni all’Arcigay.
Attenzione, perché la questione che riguarda i gay e i diritti civili, oltre certi ben definiti limiti, può portare facilmente a disgregare la cellula più importante della società, cioè la famiglia, ed il concetto che di essa si è sempre avuto; purtroppo le dichiarazioni della fidanzata di B, Francesca Pascale, vanno proprio in questa direzione.
Abbiamo già avuto in Italia un personaggio che per raggranellare quattro voti disse che "i centri sociali erano una risorsa": si chiamava Fausto Bertinotti. Si è poi visto che tipo di “risorsa” fossero quei centri, nel danneggiare le città e nel creare disordini e guerriglia urbana.
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