Non c’e’ tregua per il mercato dell’auto in Italia che apre il 2013 con il diciottesimo calo a doppia cifra in due anni. A gennaio, fa sapere il ministero dei Trasporti, le nuove immatricolazioni sono state 113.525, in calo del 17,58% rispetto alle 137.745 unita’ di un anno fa. Va meglio per il mercato dell’usato che a gennaio e’ cresciuto del 5,99%. In questo scenario il gruppo Fiat il mese scorso ha contenuto la perdita di volumi rispetto ad un anno fa al 15,76%, con 34.123 nuove immatricolazioni contro le precedenti 40.508. Grazie a questo risultato Fiat Group Automobiles ha migliorato la quota di mercato al 30,06%, contro il 29,41% di un anno fa ed il 29,27% di dicembre 2012.
In una nota il Lingotto rileva che si tratta di una crescita annua dello 0,65% e che anche il brand Fiat ha visto la propria quota crescere di 2,1 punti percentuali al 22,7%. A ‘tirare’ sono in particolare le vendite di Panda e Punto, al vertice della ‘top ten’ di gennaio insieme alla Lancia Ypsilon, e della 500L che con 34 mila ordini gia’ raccolti in Europa e’ la vettura ‘media’ piu’ venduta. Tutt’altra musica e’ quella suonata da Fiat Chrysler in Usa, le cui vendite il mese scorso sono cresciute del 16% a 117.731 unita’. Tutti i marchi hanno aumentato le vendite annue, e il gruppo segna il miglior gennaio dal 2008 e il 34/mo mese consecutivo di crescita. In particolare e’ stato un gennaio record per la Fiat 500, con un incremento delle vendite del 31% e l’11/mo mese consecutivo di crescita.
Tornando all’Italia, dove anche a gennaio si conferma il primato di Volkswagen tra le case estere, seguita da Ford e Opel, tutti gli osservatori considerano l’eccessiva pressione fiscale la principale causa del tracollo del mercato. E puntano il dito contro ‘il totale disinteresse’ del Governo nei confronti del settore, ritenuto anzi ‘una vacca da mungere’, e dei partiti politici, che in campagna elettorale se ne stanno ‘totalmente disinteressando’.
‘L’impatto della tassazione ha raggiunto livelli tali da essere non solo paralizzante per i consumi automobilistici, ma addirittura controproducente per lo stesso gettito fiscale’, sottolinea il Centro Studi Promotor GL events, che ricorda anche ‘la cappa di incertezza legata alla consultazione elettorale dal cui esito, nella percezione dei piu’, dipende la possibilita’ di adottare una politica realmente efficace di sostegno allo sviluppo economico’. ‘Il 2013 dell’auto non comincia bene e non poteva essere diversamente, in assenza di interventi di alleggerimento dell’enorme pressione fiscale’, incalza il presidente dell’ Associazione delle case automobilistiche estere in Italia (Unrae) Jacques Bousquet.
L’Unrae evidenzia che se si considera che il gennaio 2012 si era chiuso con un -16,6%, la contrazione rispetto al gennaio 2011 e’ del 31,6%. Anche per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che riunisce i concessionari italiani, questo e’ ‘il risultato dell’accanimento fiscale verso il mondo dell’automotive in Italia, dove il Governo ha pensato a fare cassa senza curarsi dei ‘danni irreversibili che rischia di procurare alla filiera, all’economia e al Pil’. Il presidente dell’Anfia Roberto Vasassori rilancia invece la proposta di istituire una Consulta sul settore automotive’ e ritiene ‘indispensabile un piano d’azione coordinato tra tutti i rappresentanti della filiera’.
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