A Brindisi non e’ stata la paura a vincere, ma la voglia di reagire dei giovani ‘che avrebbero potuto nascondersi, lamentarsi e invece sono rimasti insieme’. Per il ministro per la Cooperazione internazionale e per la Gioventu’, Andrea Riccardi, ‘e’ da questa reazione che possono nascere ‘un nuovo protagonismo dei giovani’ e ‘la ripresa di cui si parla tanto nel Paese e che non deve essere solo economica ma umana’.
Ha parlato di dolore, paura e speranza il ministro che oggi ha incontrato gli studenti delle scuole superiori brindisine a poco piu’ di due settimane dall’attentato che il 19 maggio scorso, dinanzi all’istituto Morvillo Falcone ha ucciso la giovane studentessa Melissa Bassi e ferito altre cinque sue compagne di scuola. Dopo l’incontro pubblico con gli studenti nell’istituto tecnico Giorgi, Riccardi ha incontrato in forma privata nell’ospedale Perrino alcune delle ragazze ferite e i loro famigliari e poi nella vicina Mesagne, paese di Melissa, i genitori della ragazza uccisa. ‘Sono qui – ha detto – per un atto dovuto e doveroso di rispetto e di vicinanza da parte mia personale e del governo, per dire che siamo vicini ai genitori e che una volta che le luci saranno spente noi non dimenticheremo’.
L’incontro con gli studenti brindisini e’ cominciato dedicando un minuto di silenzio alle vittime del terremoto dell’Emilia e a Melissa. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, e il prefetto, Nicola Prete. Riccardi ha definito l’attentato ‘una cosa orribile, una barbarie al di fuori dei codici della nostra umanita” e a proposito delle indagini, ha invitato ad avere ‘pazienza perche’ – ha detto – le piste sono tante e bisogna lavorare in modo serio’. Rispondendo alle numerose domande che gli studenti gli hanno rivolto, Riccardi ha sottolineato piu’ volte quanto sia rimasto colpito dalla reazione che i giovani brindisini hanno avuto dopo l’attentato. ‘Li ho seguiti, ho visto le loro manifestazioni, ho ascoltato le loro parole – ha detto – credo che questi ragazzi abbiano dato speranza a molti e che da loro possa partire la ripresa’. Per Riccardi, infatti, ‘ridare spazio ai giovani’ puo’ essere l’antidoto per molti mali del nostro Paese, a cominciare ‘dall’antipolitica che – ha detto – e’ lo sfogo di una societa’ troppo dominata dai vecchi’.
‘Dobbiamo tornare a pensare il futuro con i giovani – ha aggiunto – non dobbiamo fare loro solo delle lezioni, dire che sono troppo mammoni, o come devono lavorare, ma soprattutto dobbiamo tornare a parlare con loro’. ‘Perche’ – ha sottolineato – credo che il governo tecnico non e’ il governo di quelli che sanno tutto col bilancino e dicono quello che bisogna fare, credo che il governo tecnico debba ascoltare la gente’.
‘In una societa’ in cui i canali di comunicazione sono entrati in crisi – ha detto infine – ascoltare per me e’ fondamentale’.
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