Due esplosioni oggi avvenute nel centro di Ankara, capitale della Turchia. Il bilancio delle vittime, al momento, è di 86 morti e 126 feriti. Le esplosioni sono avvenute prima di una manifestazione pacifica organizzata da sindacati e organizzazioni non governative contro il conflitto tra il paese e i militanti del Partito dei lavoratori autonomi del Kurdistan (Pkk), nella parte sud-orientale della Turchia.
Tutto è accaduto nei pressi della stazione ferroviaria. Il ministro della Sanità turca Mehmet Muezzinoglu nel corso di una conferenza stampa trasmessa dalle tv turche ha riferito che dei feriti, 28 sono ricoverati in terapia intensiva, mentre 18 sono sottoposti a interventi chirurgici. Muezzinoglu ha quindi sostenuto che l’attacco è stato pianificato da ”professionisti”. Secondo fonti della sicurezza si sarebbe trattato di “un attacco suicida”.
"Condanno questo attentato contro la nostra unita’ e la pace nel nostro paese", ha detto il capo dello Stato turco, Recep Tayyip Erdogan. L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Federica Mogherini, ha invitato la Turchia a mostrarsi unita dopo l’attentato di oggi. "Il popolo turco e tutte le forze politiche devono restare uniti contro i terroristi e contro tutti coloro che cercano di destabilizzare un paese che si trova ad affrontare molte minacce", ha aggiunto Mogherini in una dichiarazione congiunta con il commissario dell’Unione europea all’allargamento Johannes Hahn.
MINISTRI CONTESTATI Una folla di persone ha contestato i ministri turchi di Salute e Interno quando si sono recati sul luogo dell’attentato di stamattina ad Ankara, anche con lanci di bottiglie, e i due si sono subito allontanati in auto.
AMBASCIATA D’ITALIA – "Alla luce dell’attentato odierno ad Ankara, si raccomanda vivamente di evitare manifestazioni e assembramenti": è quanto si legge in un tweet dell’ambasciata italiana in Turchia, che fornisce ai connazionali anche un numero da contattare per le emergenze +90 (532) 374 81 77.
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