Si chiama ‘Casa Casuarina’, ma per tutti è rimasta, e sicuramente rimarrà per sempre, la casa di Gianni Versace. La villa dove, sui gradini d’ingresso, venne ucciso lo stilista italiano. Era il 15 luglio 1997. E da quel tragico giorno la villa di Miami Beach è diventata un simbolo, di opulenza, di bellezza, di ricchezza. Un oggetto del desiderio che la famiglia Versace decise poi di vendere e che nel 2000 finì nelle mani del magnate delle telecomunicazioni Peter Loftin. È diventata un albergo di lusso, poi ancora la casa più costosa degli USA quando nel novembre scorso venne messa in vendita per 125 milioni di dollari, poi nel giro di pochi mesi arrivarono anche gli sconti da 25 milioni alla volta, uno dietro l’altro e così fino a poche settimane fa per appena (si fa per dire) 75 milioni di dollari era possibile acquistare una villa a Miami Beach, da sogno e con una storia unica, che risale al 1930. Ma complici altre storie, poco chiare, lotte intestine, battaglie in tribunale e fuori, mutui da 30 milioni di dollari Peter Loftin, si è dovuto dichiarare in bancarotta, anche se, tutti possono stare tranquilli, non morirà di fame… E tra le diverse proprietà, beni, di cui era in possesso e che dovrà lasciare andare c’è anche ‘Casa Casuarina’ la villa dei sogni. "Sarà l’asta del secolo – ha detto con il petto gonfio Lamar Fisher, presidente amministratore delegato della Fisher Auction Company, la società che assieme alla Coldwell Banker Residential Real Estate curerà l’allocazione – darà una opportunità al mondo di competere per aggiudicarsi questa straordinaria proprietà". Sì, perchè la casa che fu di Gianni Versace, che lo stilista italiano portò a splendori che mai aveva raggiunto prima, il 17 settembre prossimo, alle 10 del mattino, quando in Italia saranno le 4 del pomeriggio andrà all’asta (che si terrà nella stessa ‘Casa Casuarina’) e si partirà da un prezzo valutato in 25 milioni di dollari, la stessa somma dei due sconti applicati, senza successo, dal novembre scorso. Sarà in vendita con tutti gli arredamenti originali e intatti, tutto ciò che Versace ci aveva messo di suo e si disse che spese 33 milioni di dollari all’epoca per il restauro, l’ampliamento (aggiunse tra le altre cose un’altra ala dopo aver acquistato un hotel accanto, poi demolito per dare spazio alla sua fantasia) e tutto il resto.
Dieci camere da letto e undici bagni, piscina, con decorazioni in oro da 24 carati, sfarzo, a più non posso, una ‘mansion’, come vengono chiamate negli States, che era stata trasformata in un hotel, di gran lusso ovviamente, che Loftin aveva dato in affitto allo chef Barton Weiss, il quale aveva ribattezzato quel rifugio per solo ricchissimi ‘Villa Barton G.’. Ma anche nell’affitto le cose non erano andate come si poteva prevedere e l’albergo, quasi in silenzio, aveva chiuso i battenti all’inizio dell’anno, preludio di una fine che poi si è verificata come in molti prevedevano, e cioè la bancarotta di Loftin. Così tra poco meno di un paio di mesi la ‘Casa’ avrà un nuovo proprietario, ma per diventarlo bisognerà dimostrare di essere ricchi, per davvero.
Quali sono le regole dell’asta? Chi vuole partecipare dovrà innanzitutto depositare, a titolo di cauzione, 3 milioni di dollari, solo per poter essere ammessi alla vendita all’incanto, ma attenzione non è il solo requisito richiesto, perché gli aspiranti nuovi proprietari della villona di Miami Beach dovranno anche portare documentazioni che attestino di essere in possesso di almeno 40 milioni di dollari in fondi, garanzie insomma di essere solvibili
per la cifra d’avvio con la quale si aprirà l’asta, anche se la speranza ovviamente è di riuscire a ottenere ben di più dei 25 milioni di dollari di partenza, la base d’asta per l’immobile che ha una superficie di oltre 2000 metri quadrati e che comunque, bancarotta o no, albergo aperto o chiuso, da quattordici anni è meta continua dei turisti che si fermano sui quei gradini, per farsi scattare una foto da portare casa. Passare da Miami e non fermarsi davanti alla casa di Versace è infatti come non esserci stati…
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