“Purtroppo abbiamo appena appreso la notizia della morte del leader radicale Marco Pannella. Sappiamo che il presidente del Consiglio Matteo Renzi gli ha dedicato un tweet dicendo che è morto ‘il leone della libertà’. Stanno arrivando messaggi da tutto il mondo. Con Pannella scompare qualcosa di più di una icona politica. La sua vita è stata tutta una lotta per i diritti civili, per la libertà, per rendere l’Italia un paese migliore”. Questo il ricordo affidato a ItaliaChiamaItalia da Andrea Verde, che i lettori più affezionati del nostro quotidiano online conoscono molto bene, radicale da una vita.
Verde, da sempre molto attivo nella politica e nell’associazionismo, già candidato alle elezioni politiche nella circoscrizione estero, ha i Radicali nel sangue: “Mi sono iscritto al partito radicale all’età di 16 anni, nel 1979”, racconta. “Era il periodo in cui Pannella si imbavagliava in televisione, iniziava gli scioperi della fame. Rimasi molto colpito dalla sua personalità – ricorda Andrea, per molto tempo residente a Parigi prima di rientrare in Italia per lavoro -, e a soli 16 anni decisi di aderire al Partito Radicale. Fui il primo iscritto nella città di Busto Arsizio”.
Verde a colloquio con Italiachiamaitalia.it ricorda il suo ultimo incontro con Marco Pannella: “L’ultima volta che l’ho incontrato è stato tre anni fa a Roma, nel corso di un convegno organizzato da Giorgia Pagano sulla lingua italiana. Eravamo alla Camera dei Deputati, con lui feci una lunga chiacchierata, che durò oltre un’ora”.
Secondo Andrea, che anche per ItaliaChiamaItalia ha firmato decine di editoriali, Pannella “era una persona con un peso culturale e politico nettamente superiore a quello di tutti i politici italiani. Apparteneva ad un’altra generazione. Oggi noi abbiamo l’esempio della classe politica italiana rappresentata da quaquaraqua, gente davvero indegna. Pannella era una persona con un bagaglio culturale enorme e con una carica ideale che l’ha reso unico. Non ha mai fatto politica per poltrone o tornaconto personale, la prova è che era fuori dal Parlamento ormai da anni, sebbene ci sarebbe potuto rientrare agevolmente. Ha strutturato il partito radicale in modo che non diventasse un partito di poltrone, di assessori, di poltronisti. Voleva pochi iscritti ma convinti. Infatti la tessera dei Radicali costa uno sproposito rispetto a quella degli altri partiti, in modo che il partito non avesse più di mille, duemila iscritti, pochi ma convinti. Tutto l’opposto dei partiti tradizionali, che fanno le tessere ai morti. Da questo punto di vista Pannella era l’anti-italiano”.
Lo storico leader “aveva una lunga memoria”, continua Verde nel suo ricordo. “Si ricordava di ogni cosa. Ti chiamava per nome. Era sempre molto disponibile con tutti. Era molto piacevole scambiare due chiacchiere con lui, che aveva sempre un modo di interpretare la realtà in maniera originale e profonda”.
MALEDETTE SIGARETTE “Purtroppo sapevamo che era malato da tempo. Marco era un incallito fumatore, fumava due pacchetti di Gitanes senza filtro, più i sigari. Era malato di tabagismo, non riusciva a stare un secondo senza fumare”.
IL FEELING CON BERGOGLIO “Negli ultimi anni c’era questo feelling tra lui e Papa Francesco, che mi ha ricordato il feeling che ci fu tra Pertini e Papa Wojtyla. Il feeling tra Pannella e Bergoglio era particolare, era un feeling tra due persone che si sono sentite unite spiritualmente. Infatti il Papa ha espresso cordoglio per la morte di Marco”.
L’EREDITA’ POLITICA “L’eredità politica la potremo vedere negli anni a venire. Pannella ha marcato la vita politica italiana. Non ha mai voluto un partito vero e proprio, ma un movimento trans-partitico per spargere le sue idee nello schieramento politico italiano. Le sue furono sempre battaglie trasversali, che alla fine hanno unito destra e sinistra”.
CON TREMAGLIA “Pannella non si occupava di italiani all’estero, ma secondo me aveva stima di Mirko Tremaglia, padre della legge che regola il voto estero, una vita dedicata alle nostre comunità residenti oltre confine. Me ne ha sempre parlato bene. Così come Tremaglia, le volte che ho avuto occasione di parlargliene, su Pannella si è sempre espresso in termini lusinghieri. Erano due persone che si stimavano molto”.
AMICO DI MARINE LE PEN “Per la cronaca, Pannella era molto amico di Marine Le Pen, e mi raccontava che lui la teneva sulle ginocchia quando era bambina. Lei nata nel ‘68, Pannella aveva 38 anni. Conosceva il padre di Marine, lo frequentava. Spero che anche Marine se lo ricordi e mandi un messaggio di cordoglio per la scomparsa di Marco”.
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