“Chi beneficerà di una eventuale vittoria dei No al referendum sarà il fronte di Grillo”. Ne è convinto Pierferdinando Casini, presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, intervistato da Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. “Salvini non ha ancora capito, e forse bisognerebbe spiegarglielo, che lui semina e Grillo raccoglie. Tutto quello che sta facendo Salvini vedra’ un solo beneficiario: Grillo. Questo credo che debba preoccupare i moderati che oggi sono chiamati a dare un loro voto per questo referendum. Dietro l’angolo c’e’ Grillo, non c’e’ Berlusconi”. “Agli elettori di centrodestra – ha aggiunto – dico di fare attenzione, proprio perche’ dietro l’angolo c’e’ Grillo. In questo momento non vedo alternativa se non l’aiuto a Renzi. Non sono renziano, non sono del Pd e non intendo arruolarmi, ma non c’e’ alternativa”.
Casini, partecipando a un incontro a Pescara per promuovere il Sì al referendum, ha osservato che anche se al referendum dovesse vincere il No, “il 47 o 48% che eventualmente perde e’ una coalizione politica, mentre il restante 52-53% e’ il caos”. “Il problema vero – ha proseguito – e’ che, in ogni caso, qualsiasi sia l’esito di questo referendum, da un lato c’e’ una coalizione politica omogenea composta dai moderati che sostengono il Governo e dal Pd, dall’altra parte c’e’ Grillo, c’e’ Berlusconi, c’e’ Salvini, ci sono D’Alema e Bersani. C’e’ tutto e il contrario di tutto. Difficilmente potranno mai fare una coalizione politica forze che sono irreversibilmente l’una contro l’altra”.
Il senatore dell’Udc Pier Ferdinando Casini ricorda che “chi ha voluto questa riforma e chi noi applaudimmo, salvo poi esserci dimenticati di averlo applaudito, si chiama Giorgio Napolitano, padrino della riforma”. “Il Si’ e’ quello che ci aveva chiesto Napolitano. Il No e’ tenere le cose come stanno. Se vogliamo lasciare tutto cosi’ poi non lamentiamoci che le cose vanno male, perche’ se non le cambiamo siamo artefici del nostro destino”. “Non credo che all’Italia faccia bene tornare indietro quando finalmente abbiamo l’opportunita’ di fare una riforma, e’ un’occasione storica che il nostro Paese ha davanti”.
“Parisi? Schierarsi per il No e’ stato la madre degli errori che ha fatto. Sapevo che voleva schierarsi per il Si’ se fosse stato eletto a sindaco di Milano, ma poi ha perso. Ha fatto l’errore capitale di correre dietro a Salvini e a quelli che ipotizzano il No”.
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