“Il Governo continua a lavorare incessantemente per cercare di riportare in Italia Alberto Trentini. Non è un contesto in alcun modo semplice, ma non stiamo rinunciando a nessuna iniziativa”. Lo ha detto il sottosegretario agli Affari esteri, Giorgio Silli, rispondendo in aula alla Camera a un’interrogazione urgente del Pd sul cooperante veneziano arrestato in Venezuela il 15 novembre scorso.
“Fin dalla notizia dell’arresto – ha detto Silli –, il caso di Alberto Trentini è stato seguito dal governo con la massima attenzione, mantenendo anche contatti costanti con la famiglia e con i legali. Il presidente della Repubblica ha contattato telefonicamente la madre il 16 gennaio e il giorno seguente il ministro degli Esteri le ha espresso vicinanza, rassicurandola sull’impegno delle istituzioni”.
“Stiamo portando avanti un’attività costante di sensibilizzazione e di pressione diplomatica nei confronti delle autorità venezuelane.
Il Governo – ha aggiunto – ha sollecitato l’autorizzazione ad effettuare una visita consolare, chiare indicazioni sui motivi della detenzione, un’adeguata tutela delle sue condizioni salute, il dovuto rispetto delle garanzie processuali, e la possibilità per Alberto Trentini di comunicare con la famiglia”.
“Funzionari diplomatici delle nostre sedi in Venezuela si sono recati più volte presso la struttura penitenziaria nella quale Trentini sarebbe detenuto, chiedendo di poter visitare il connazionale – ha spiegato ancora il sottosegretario – ed è stata convocata l’incaricata agli Affari venezuelana a Roma per rappresentare con fermezza la mancanza di informazioni sulla sua detenzione e per richiedere la sua liberazione immediata”.