Non si fa in tempo a fare i conti di questo terremoto emiliano, che si deve ricominciare daccapo. Si dedicano momenti di raccoglimento ai 24 morti, ma oggi sono saliti a 25 (350 sono i feriti), per la morte in ospedale di una donna colpita nel secondo sisma del 29 maggio. Per non parlare dei danni: le scosse continue (638 dal 29 maggio a stamattina, sette oltre magnitudo 5) costringono a ripetere i censimenti in un’area con quasi un milione di abitanti, dove lavorano 343.000 persone in 77.000 imprese e dove studiano 50.000 ragazzi (quasi 270 le scuole lesionate).
I comuni interessati sono 54. Dalla prima scossa del 20 maggio sono state compiute gia’ 19.890 ‘verifiche speditive’ sugli edifici colpiti: entro una settimana – annuncia in Aula l’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo – si prevede di terminare le restanti 13.976 prime verifiche, anche se il secondo terremoto ha reso indispensabile ripeterne molte già fatte dopo il primo sisma. Il ritmo e’ stato di 1.500 al giorno e aumenterà, grazie ai Vigili del fuoco (fino a ieri 1.150 e da oggi 100 in piu’), ai tecnici regionali e delle Universita’, in crescita anche loro. Cosi’ come aumenta il lavoro dei 1.500 volontari di Protezione civile, piu’ altri contributi (Vigili del fuoco, Enti locali, Forze armate e dell’ordine): sono oltre 4.500 le persone impegnate. Difficile calcolare tutti gli sfollati, con tanti centri storici evacuati, chiusi in ‘zona rossa’, ma la Protezione civile ha posto per 15.754 persone e ora ne assiste 12.180: oltre novemila in 35 campi, quasi tremila in scuole o palestre, il resto in albergo (diecimila posti usati in parte).
Tutti esprimono quello che conferma il presidente della Regione, Vasco Errani, a margine di un’Assemblea legislativa che torna a fare il punto, sperando sia l’ultimo dell’emergenza, per passare a quello degli interventi, perche’ l’intenzione e’ di ripartire ‘subito, con trasparenza, legalita’ e grande efficienza’, conferma Errani: cosi’ ‘attraverseremo questa fase difficile e questa regione sara’ migliore di prima’.
Grazie anche all’aiuto di tutti: i 2,5 miliardi dello Stato, gli aiuti annunciati dalla Ue, le risorse agricole delle Regioni e i fondi raccolti (10 milioni con gli sms al 45500 e un altro mezzo milione con i conti aperti dalla Regione).
Molti serviranno a rilanciare un’economia importante (qui si produce l’1,8% del Pil nazionale), ma ‘tutti i contributi – avverte l’assessore alle Attivita’ produttive, Gian Carlo Muzzarelli – saranno concessi esclusivamente alle imprese che confermeranno la loro permanenza’. E’ un chiaro stop a chi vorrebbe delocalizzare dove il costo del lavoro e’ minore. Alle multinazionali e’ stato proposto un ‘pacchetto’. Si vedrà. In ogni modo, nonostante le scosse continue, ‘stiamo reagendo – ripete Errani – questa terra ha grandi valori e grandi radici. Il percorso di ricostruzione di certo avra’ tempi lunghi, ma vogliamo partire subito’.
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