Nei giorni 3 e 4 luglio 2015 si terranno a Roma, come annunciato di recente su ItaliaChiamaItalia, gli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo. Se n’è parlato oggi in una audizione del Comitato per le Questioni degli italiani all’estero in Senato. Il vicesegretario del Cgie Roberto Volpini, tra le altre cose, ha assicurato che "ad essere in crisi non è l’associazionismo ma la rappresentanza dell’associazionismo, così come in questo Paese sono in crisi tutte le rappresentanze”. Ricordiamo che le recenti elezioni dei Comites sono state un vero flop, hanno votato in pochissimi.
L’obiettivo degli Stati Generali sarà quello di dare il via alla Costituzione del Forum delle associazioni degli italiani nel mondo, la cui nascita è l’obiettivo finale di una road map il cui concepimento risale addirittura al 2007. "L’impianto – spiega sempre Volpini – sarà quello di una federazione sullo stesso modello del Forum delle associazioni del terzo settore, per arrivare al riconoscimento dell’associazionismo all’estero al pari di quello delle associazioni che operano in Italia".
Rodolfo Ricci, da anni impegnato nella Filef, spiega: "Abbiamo ritenuto che l’esperienza della Consulta nazionale per l’Emigrazione, che comprendeva solo le 14 consulte, fosse esaurita" anche in virtù "del riprendere di flussi di emigrazione, giovanile e non solo, molto consistente, che stimiamo superiori di 3-4 volte a quelli dell’Aire. Gli stati generali vogliono allargare il campo e avere nel Forum una massa di associazioni molto più ampia, e che non necessariamente facciano riferimento all’associazionismo classico".
Dai senatori eletti all’estero presenti nel Comitato è emerso apprezzamento per l’iniziativa e per il lavoro preparatorio svolto, ma con un richiamo preciso, quello alla non sottovalutazione del fattore culturale: "Quello che rende le associazioni attive è la cultura – spiega Roberto Giacobbe – un richiamo verso un’Italia che rappresenta un esempio di qualità di stile di vita. Mi pare che la cultura manchi nel vostro programma, ma è la carta vincente".
Stesso appunto fatto da Renato Turano, che accusa l’Italia "di non promuovere più la lingua e la cultura italiana come dovrebbe essere".
Per il presidente Claudio Micheloni, quella degli Stati Generali è sì "un’occasione più unica che rara, ma o riusciamo a essere sinceri o non ne esce niente: non si deve far finita di niente sui Comites e Cgie bloccati dal 2011, su un risultato disastroso dei Comites alle elezioni che era mirato a distruggere i Comites stessi".
Parole quelle di Micheloni che sono da tenere bene a mente. O si riesce a guardare con occhi obiettivi la realtà delle cose, oppure sarà come continuare a prendersi in giro da soli.
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