Sisma L’Aquila, assolta la Commissione Alti Rischi: polemiche – di Leonardo Cecca

L'AQUILA, ITALY - APRIL 06: A general view of the damaged Cathedral of L'Aquila following an earthquake on April 6, 2009 in L'Aquila, Italy. The 6.3 magnitude earthquake tore through central Italy, devastating historic mountain towns, killing at least 90 people and injuring 1500. (Photo by Franco Origlia/Getty Images)

Che strano Paese il nostro. La Corte d’Appello dell’Aquila ha appena assolto i 7 membri della Commissione Alti Rischi che si riunirono cinque giorni prima del sisma de L’Aquila del 2009 e subito le cornacchie e gli avvoltoi iniziano a protestare e a manifestare contro "l’ingiustizia" commessa dalla Corte. Per costoro dovevano essere accolte e magari anche aumentate le pene inflitte nel processo di primo grado, solo e soltanto perchè quando nel nostro Paese fa comodo necessita un colpevole.

Un colpevole necessita soprattutto se c’è di mezzo la politica e, pertanto, se il caso lo richiede si fa, come è successo, anche un processo alla scienza, rea di non aver previsto il sisma: roba da matti. Scienziati americani e giapponesi hanno sempre sostenuto l’imprevedibilità dei terremoti, ma i nostrani annusatori di radon hanno sempre sostenuto il contrario, infatti dagli annusi era emerso che un terremoto ci sarebbe stato (senza indicare la data) e che avrebbe interessato la città di Sulmona (città che dista da L’Aquila circa 100 km); se questa è una previsione, allora significa che siamo nel mondo della balordaggine e dei buffoni di strada.

Un colpevole, considerata anche la situazione politica nostrana, governava Berlusconi, si doveva trovarlo per forza, anche a costo di sputtanarci davanti al mondo intero, e su questo la sinistra ha sempre dimostrato di saper cavalcare il malcontento pur se trattasi di una pratica alquanto deplorevole.