Si contendono il posto di presidente della Fed come quattro anni fa. Lawrence Summers e Janet Yellen sembrano di nuovo in pole position per il dopo-Bernanke. Barack Obama ha assicurato che nominera’ il numero uno della banca centrale in autunno, che tecnicamente inizia il 22 settembre. Ma potrebbe farlo prima, come molti sostengono: il 17 e il 18 settembre e’ in programma la prossima riunione del Fomc, l’organo decisionale della Fed, e – secondo gli analisti – e’ possibile che decida per un rallentamento degli acquisti di titoli, attualmente pari a 85 miliardi di dollari al mese, aprendo di fatto la strada all’exit strategy dalle misure non convenzionali messe in campo contro la crisi. Per Obama la scelta non e’ facile in una rosa di ”candidati qualificati”, come li ha definiti il presidente stesso, ammettendo che Summers e Yellen non sono gli unici papabili.
Le differenze fra i due sono lievi: ”Obama dovrebbe tirare la monetina” suggerisce il Financial Times in un editoriale, nel quale descrive i banchieri centrali i ”nuovi maestri dell’universo”, soprattutto in un momento, come quello attuale, in cui ai ”politici non si puo’ credere”. ”Nei momenti di grande emergenza, i banchieri centrali possono fare la differenza. Gli Stati Uniti sono stati fortunati ad avere Bernanke” e credito va dato anche al presidente della Banca Centrale Europa (Bce), Mario Draghi, per aver salvato l’euro. Ma – avverte il Financial Times – ”il problema e’ quando vengono considerati avere qualita’ sovrannaturali”, i ”giorni dei banchieri centrali sono finiti”. Eppure sulla prossima scelta di Obama e’ puntata l’attenzione, soprattutto di Wall Street, debole nelle ultime sedute sulla scia delle indicazioni di una possibile stretta della Fed. Summers, ex segretario al Tesoro durante l’amministrazione Clinton, e Yellen, l’attuale vice presidente della Fed, hanno trascorsi diversi: Summers ha gia’ lavorato con Obama, quando era il top advisor economico della Casa Bianca ruolo che ha lasciato per – secondo indiscrezioni – spianarsi la strada a una possibile nomina alla Fed. L’ex segretario al Tesoro ha forti legami con Wall Street, avendo lavorato a Citigroup e in un hedge fund, e la conosce profondamente. Ha stretto contatti con la Silicon Valley, anche con il chief operating officer di Facebook Sheryl Sandberg. E con le abitudini ‘economiche’ di Wall Street e della Silicon Valley ha in comune la sua ricchezza personale: Summers valeva nel 2009 fra i 7 e i 31 milioni di dollari. La mancanza di un’approfondita conoscenza di Wall Street e’ quello che invece viene ‘rimproverato’ a Yellen, favorita pero’ dalla piazza finanziaria.
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