Ignazio Marino continua a far parlare di sé. Il sindaco di Roma ne combina una dopo l’altra in questo periodo. A quanto pare, non gliene va bene una. Così la stampa critica, i media tutti si fanno sentire e raccontano di una capitale abbandonata a se stessa. E allora Marino che fa? Stufo di tanto fracasso mediatico, minaccia querele.
Così di fronte alle notizie che circolano in questi giorni sulle spese di rappresentanza del sindaco, arriva la dura reazione del Campidoglio, che in una nota evidenzia come le spese di rappresentanza degli organi di governo del Comune di Roma Capitale siano definite dalla legge 148 del 2011 e che per il 2014, come per gli altri anni, sono pubblicate sul sito del Comune e ammontano complessivamente a 128.028,10 euro, una cifra certificata.
Dunque, chi continuerà ad alimentare “questa campagna offensiva” – scrive ancora il Campidoglio – nei confronti del primo cittadino, se ne assumerà ogni responsabilità. Roma Capitale è pronta a “sporgere querela, a tutela dell’onorabilità dell’Istituzione e della persona del sindaco”.
Intanto la polemica continua. E le iniziative legali arrivano anche dalle opposizioni: i consiglieri capitolini del M5S (Marcello De Vito, Daniele Frongia e Virginia Raggi) hanno presentato un esposto alla Corte dei conti per chiedere una verifica sulla regolarità delle spese sostenute dal sindaco. E il capogruppo in Campidoglio Fdi-An Fabrizio Ghera in una nota annuncia: "In merito all’utilizzo della carta di credito del sindaco vogliamo vederci chiaro, quindi abbiamo inviato un esposto in Procura a firma Fdi-An".
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