"Se Grillo voleva giocare poteva venire, al massimo, conoscendolo, non passava la palla". Lo afferma il premier Matteo Renzi a “Porta a Porta”, a proposito della polemica relativa alla sua partecipazione alla ‘Partita del Cuore’, poi ritirata. "Quelli che pensano di utilizzare la solidarietà’ per fare politica mandiamoli a casa", aggiunge Renzi.
"Il 19 maggio a Firenze si gioca la partita del cuore e mi hanno chiamato come pseudo giocatore. Gioco centro panchina avanzato. Abbiamo organizzato la partita a Firenze e la partita e’ finalizzata a dare un contributo ad Emergency. C’e’ stata una polemica un po’ sterile del M5S che ha detto ‘per par condicio’ non vada. A parte il fatto che poteva giocare anche Grillo. Ma non e’ che la gente vota per me perche’ mi vede giocare a pallone". "Il risultato e’ che il 19 maggio saro’ in Tv a parlare di politica”.
Parlando ancora di calcio, tornando su quanto successo a Dani Alves, il premier afferma: "Per chi segue il calcio è insopportabile vedere queste polemiche razziste". "Il nuovo hashtag è siamo tutti scimmie". Vorrebbe Dani Alves alla Fiorentina? "Io del Barcellona porterei anche il magazziniere alla Fiorentina".
In vista della partita Napoli-Fiorentina, finale di coppa Italia, sarà una “settimana di passione" calcistica per il presidente del Consiglio. Ma e’ vero che se vince la Fiorentina rinuncia alla riforma del Senato?, chiede Bruno Vespa. "E’ una battuta, non vorrei che la si prendesse sul serio", risponde Renzi.
Il premier poi parla di temi politici e invita a fare veloce sulle riforme per dare un segno di credibilita’ in Italia e in Europa. Ma, secondo quanto si apprende, durante l’assemblea del Pd, il premier avrebbe anche avvertito: la scadenza delle europee, il 25 maggio, non deve inquinare le condizioni del dibattito sulle riforme. Se si va al di là non e’ un problema, avrebbe ribadito.
Nella riforma non si parla di poteri del premier. "Non ci sono le condizioni politiche per farlo", sottolinea Renzi da Vespa.
Proprio sulle riforme: “Io non ci sto a tutti i costi. Io ci sto se posso cambiare le cose. Se vogliono qualcuno che le cose le abbuia, come si dice a Firenze, prendano un altro. Io ci sto se posso fare le cose che voglio fare”.
"Siamo all’ultimo miglio. Non ci fermiamo alle questioncine tecniche". Cosi’ Matteo Renzi a proposito della riforma del Senato. "I senatori saranno in parte dei sindaci e in parte dei consiglieri regionali. Io avrei messo piu’ sindaci. Ma siccome non sono un pasdaran, e non penso che queste siano le riforme di Matteo, credo che alla fine ci vogliono dei compromessi. Ma il punto oltre il quale non si puo’ andare e’ che tornino le indennita’", aggiunge il presidente del consiglio. "Se il Senato arriva con 15 giorni di ritardo, il 10 giugno, bene anche se a me dispiace. Ma no ad altri rinvii".
Pubblica amministrazione: "mercoledì presentiamo con il ministro Marianna Madia i provvedimenti che noi proponiamo alla pubblica amministrazione, con un metodo un po’ diverso dal solito". "Ci saranno molte cose che faranno discutere", aggiunge.
Costi della politica: "Abbiamo bisogno di ridurre il numero delle persone che fanno politica: meno politici in giro ci sono e piu’ posti di lavoro per combattere disoccupazione giovanile", ci sono. "L’Italia e’ il Paese con piu’ politici. Io credo che ci debbano essere meno politici in giro per dare piu’ lavoro ai giovani, per avere meno giovani disoccupati".
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