Doveva essere il congresso dell’unità, il grande abbraccio del gruppo dirigente dei Tory verso la base del partito. Peccato che su Cameron e compagni si è abbattuto il ciclone Boris. Il sindaco di Londra è stato infatti accolto dai delegati riuniti a Birmingham per l’annuale convention dei Conservatori da un diluvio di pacche sulla spalle e strette di mano. La star è lui. Tanto che sono in molti all’interno del partito a puntare su di lui come prossimo leader.
Boris Johnson, dal canto suo, nicchia, sorride e dribbla con l’abilità di Messi ogni possibile insidia. "David Cameron è nettamente la persona che oggi puó meglio guidare il Paese". Non nega peró che allo scadere del suo mandato di sindaco – 2016 – possa lanciarsi nell’agone della politica nazionale. "Mia moglie – scherza – sostiene che tutte queste illazioni sul mio futuro fanno male al mio ego: lo ingigantiscono". Certo, le prossime elezioni politiche sono fissate per il 2015 quindi, ad essere pignoli, Johnson non sarebbe arruolabile prima della tornata elettorale successiva (2020). Un’era geologica per gli standard della politica.
Detto questo, lo scenario si fa sempre piú liquido ogni mese che passa. Il Labour trionfa nei sondaggi, gli indici di gradimento per il premier David Cameron sono ai minimi storici e le tensioni coi falchi del partito alle stelle. Il sindaco di Londra, in tutto questo, ha affidato alle colonne del Daily Telegraph – il quotidiano vicino ai Conservatori – un intervento che sa di manifesto (proprio nel giorno del discorso di George Osborne). "La classe media è stata smaccamente ignorata ed è venuto il momento di aiutarla". Secondo Johnson le fdamiglie che vivono a Londra o nell’area meridionale del Paese (quella piú ricca) e hanno un reddito compreso fra le 30mila e le 64mila sterline annue oggi fanno fatica a tirare avanti. In particolar modo a causa dei costi delle abitazioni. Persino una "casetta" non troppo lontana dal posto di lavoro è diventato un lusso "difficile da ottenere".
Il tema è esplosivo. Sia perch‚ le parole del sindaco possono essere lette come una critica all’operato del governo in carica, sia perch‚ il ‘grande centro’ è l’ago della bilancia di ogni contesa elettorale della Gran Bretagna. Tanto che diversi deputati Tory, sotto stretta garanzia di anonimato, confessano al Telegraph che con Johnson il partito avrebbe "piú probabilità" di vincere alle prossime elezioni che con Cameron.
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