Toni Ricciardi, deputato eletto nella ripartizione estera Europa, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, in una nota dichiara: “Resto indignato dalla risposta del governo alla mia interpellanza sul voto degli italiani all’estero.
Nonostante la conclamata incapacità dell’esecutivo, la sua scelta restrittiva e sbagliata sulla cittadinanza, 1,3 milioni hanno votato ai recenti referendum.
Con che faccia un esponente del governo può dire che espletare il diritto di voto degli italiani all’estero costa troppo?
Le risorse alle sedi diplomatiche per consentire il voto all’estero sono state meno della metà di quanto richiesto e dovuto. Ci viene detto che i plichi vengono inviati a indirizzi ‘non bene definiti’, ma chi dovrebbe controllare la veridicità delle informazioni se non il governo?”.
“La richiesta della rappresentanza degli italiani all’estero – prosegue il parlamentare Pd – non ha avuto mai un percorso semplice.
Le recenti elezioni referendarie hanno riscontrato, volutamente, difetti in comunicazione e in pubblicità, diciamo che non è stata proprio fatta, per gli italiani all’estero che sono rimasti all’oscuro sul voto o non hanno ricevuto il plico per votare.
Con questo governo, gli italiani all’estero sono uno spreco e non una risorsa”, conclude Ricciardi.