Matteo Renzi, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, annuncia: "Abbiamo approvato il disegno di legge sulla Rai. Si tratta di un lavoro di due tipi. Il primo e’ un documento politico che racconta cosa e’ la Rai. Sono tre paginette su cui vorremmo che il dibattito partisse senza spirito da tifoserie, perche’ se parliamo di Rai, parliamo non solo di una grande azienda europea, ma di un patrimonio del paese che appartiene ai cittadini".
Il premier spiega: "cambiare le regole per impossessarsi di chissa’ qualcosa e’ una lettura che cozza con la realta’, perche’ la Rai che immaginiamo non e’ una Rai sulla quale il governo vuole mettere le mani. Per la prima volta indichiamo la possibilita’ per i lavoratori di avere in assemblea un rappresentante che siede in cda. E’ la prima volta che succede e a me piace moltissimo".
Se la riforma non verrà approvata in tempo, afferma Renzi, il Cda della Rai verrà nominato con la legge Gasparri.
Il capo del governo parla anche di giustizia e assicura: riforma delle intercettazioni "entro il 2015". Il premier riassume così l’iter delineato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, secondo il quale il tema resterà nel ddl sul penale, non sarà affiancato al provvedimento sulla diffamazione e solo se l’iter procederà in modo lento potrà trovare posto in un provvedimento a parte come avvenuto con la prescrizione.
La riorganizzazione della giustizia "e’ uno dei segnali piu’ forti del fatto che stiamo facendo sul serio. E’ il modo con il quale si vanno a ridurre le inefficienze del sistema". La riforma di riorganizzazione del ministero Giustizia, approvata dal Cdm, sottolinea Renzi, è "assolutamente cruciale" e "interviene su una delle carenze storiche" dell’Italia.
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