Silvio Berlusconi è a Malindi, Kenya, a godersi una intera settimana di relax nel lussuosissimo resort a 5 stelle di Flavio Briatore, il Lion in the Sun. Ma il Cavaliere, anche se lontano dall’Italia, oggi è protagonista sulle agenzie di stampa e sui siti web dei quotidiani più diffusi, grazie ad alcune dichiarazioni rilasciare nei giorni scorsi a Bruno Vespa, per il suo nuovo libro, e diffuse oggi.
E così si scopre che per l’uomo di Arcore, Angelino Alfano “è il miglior protagonista oggi in circolazione, il miglior ‘fico del bigoncio’, come si usa dire. Non soltanto per le sue doti di intelligenza, ma anche per la sua correttezza e lealtà”. Silvio ha solo parole buone per l’ex Guardasigilli: “Angelino e’ preparato, e’ coraggioso, e’ uno che mantiene la parola data”. Ha quindi ritrovato il ‘quid’? “Mai detto che non lo avesse, mai detto nulla di simile”, sottolinea Berlusconi a colloquio con Vespa. "Alfano e’ il nostro segretario a pieno titolo e con il sostegno di tutti. Sarà Alfano a prendere gli accordi con le altre componenti del centrodestra. Se metteranno giudizio". E parlando di una eventuale alleanza con l’Udc: "Casini non puo’ tradire una tradizione di alternativa alla sinistra, che risale appunto alla vittoria dei democristiani e dei partiti moderati del ’48".
Ora la vera sfida è quella delle primarie PdL. “Un evento storico”, le giudica il Cavaliere, “perché dovranno scegliere il mio successore”. Si tratterà di un confronto “aperto, libero, di alto profilo politico, di personalità del nostro movimento che vogliano segnalarsi come protagonisti, che portino avanti la tradizione e i valori della nostra rivoluzione liberale, che risveglino lo spirito del 1994 per salvare il Paese e impedire governi la sinistra”.
Berlusconi ribadisce di essersi fatto da parte per “ricompattare tutti gli elettori dell’area moderata dentro una sola coalizione”, per non essere di ostacolo a nuove e importanti alleanze. Perché “questo e’ l’unico modo per battere la sinistra”. Ma il Cav dichiara anche di aver rinunciato a correre per Palazzo Chigi perché, a suo dire, “alcuni leader del centrodestra sono afflitti da un vero complesso nei miei confronti". Dunque, niente candidatura a premier: spazio ad altri, alleanze rinnovate, che puntino a fare vincere i moderati italiani.
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