Gli scontri di questi giorni davanti alla Camera dei Deputati sono il termometro di quanto sia stanca la gente di una politica sprecona e mangiona, che pensa solo a se stessa e che è sempre più distante dai cittadini.
Petardi, fumogeni, insulti a rappresentanti delle istituzioni, cori da stadio: violenza, in una parola sola, tanto che ci sono volute diverse cariche della polizia per disperdere i manifestanti. Qualcuno potrebbe dire che a urlare e fomentare sono i soliti arrabbiati del popolo viola o della sinistra antagonista, ma, a nostro parere, mostrerebbe di "avere il prosciutto sugli occhi".
E’ un periodo difficilissimo quello che sta vivendo l’Italia, su più fronti. Silvio Berlusconi, inutile nasconderci dietro ad un dito, è sempre più preoccupato, nonostante ciò che dice pubblicamente, per le inchieste su di lui, ultima quella della procura di Napoli. Alla Camera si è sfogato con i suoi: mi vogliono fare fuori, certa magistratura ci dà solo problemi, per certe toghe rosse io sono il nemico numero uno. Berlusconi sempre più "accerchiato". L’attacco frontale nei confronti del nostro presidente del Consiglio non fa bene all’Italia, meno ancora in un momento in cui il nostro Paese avrebbe bisogno di un premier forte e responsabilmente sostenuto, vicino alle necessità dello Stivale.
Ma è tutta la politica ad essere in tilt e preoccupata solo di mantenere la propria posizione di potere. Il centrodestra si trova a dover mettere le mani nelle tasche degli italiani, smentendo se stesso e il programma di una vita: ma non riesce, allo stesso tempo, a far passare riduzione degli stipendi dei parlamentari, riduzione degli sprechi della politica, non riesce ad abolire le province davvero, visto che già si parla di altri enti che dovranno fare da raccordo fra regioni e comuni. La manovra del governo non ci ha convinto fino in fondo: non perchè abbia chiesto agli italiani ulteriori sforzi, ma perchè non è riuscita a ridurre i privilegi della casta parlamentare e politica in generale, che in Italia costa ancora troppo rispetto a ciò che dà.
Dall’altra parta la sinistra è impantanata. Il caso Penati fa paura anche ai vertici del Pd. Quella portata avanti è stata un’operazione che ha visto girare una montagna di soldi, un’operazione che ha visto un presidente di Provincia – se tutto fosse confermato – agire come un delinquente, come un farabutto. Nessuna pietà per chi approfitta del proprio ruolo pubblico per arricchirsi e magari per permettere al proprio partito di impossessarsi di una banca attraverso soldi fatti con l’imbroglio, soldi rubati ai contribuenti.
L’umore degli italiani è nero. Lo si capisce anche leggendo i vari commenti su internet, sui social network, sui siti web d’informazione non convenzionali, diciamo così. La scena davanti a Montecitorio parla chiaro: l’aria è davvero pesante. Del resto, quando le parole non servono a nulla, quando si moltiplicano manifestazioni e scioperi, la rabbia dei cittadini può arrivare ad esprimersi in forme esasperate di intolleranza: quello che sta succedendo sia un campanello d’allarme per chi ci governa e ha il compito di impegnarsi a trovare soluzioni che insieme ai sacrifici producano equità e sviluppo.
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