Angelino Alfano, vicepremier e segretario del Popolo della Libertà, ha incontrato il gruppo del PdL a Montecitorio. Il partito, si sa, vive giorni assai importanti per quanto riguarda il proprio futuro. E Alfano ne è cosciente. Così come sa bene che la maggioranza che sostiene l’attuale governo è più unica che rara: “a nessuno sfugge che questa coalizione non ha precedenti nella storia”, ma anche per questo è necessario “avvitare i bulloni di questa macchina". Perché il governo è più in bilico che mai. Gli scontri interni al Pd, il pressing continuo del PdL nei confronti del premier Enrico Letta, rendono la vita difficile a questo esecutivo. Se poi ci mettiamo anche che Scelta Civica è prossima all’implosione, capiamo bene che il governo vive un momento complicatissimo. Dunque, che fare? Tenere la barra dritta, il più possibile.
Silvio Berlusconi si mantiene fermo per quanto riguarda i temi economici: abolizione dell’Imu sulla prima casa, una volta per tutte, e addio all’aumento dell’Iva. Senza dimenticare le misure che prevedono zero tasse per chi assume giovani. Su questi temi il governo Letta non è stata convincente come il Cavaliere avrebbe voluto. Come ripetuto più volte da vari esponenti pidiellini, prima fra tutti Daniela Santanchè, il governo andrà a casa se non manterrà gli impegni presi. E proprio da ciò che sarà in grado di concretizzare l’esecutivo, dipenderà il sostegno del centrodestra all’attuale governo.
Alfano ha chiesto “un raccordo solido tra ministri, sottosegretari, presidenti delle commissioni del Pdl e territorio". Un solido rapporto non solo con il gruppo parlamentare, ma anche con i singoli parlamentari espressione del vari territori. "Occorre che sia un metodo di organizzazione scientifico", ha chiosato il vicepremier. Anche perché il PdL è in lenta ma decisa trasformazione: vive “una fase delicata”, “di transito”, vero quella che sarà la nuova Forza Italia. Che però potrebbe nascere ufficialmente in autunno e non più prima dell’estate, come si pensava.
Continuano ad esserci voci contrarie alla nascita di una Forza Italia bis: Fabrizio Cicchitto si dice contrario a “un modello di partito calato dall’alto” e al contempo è convinto che il Pdl debba, con uno scatto repentino, riprendersi l’iniziativa nello spazio del centro-destra. “A rappresentare solidarietà a Berlusconi per la persecuzione giudiziaria non servono nè piazza Farnese nè Arcore, ma una grandissima manifestazione di piazza con migliaia di persone e che apra il partito all’esterno anziché fare testimonianza”. Visioni diverse e contrapposte, che prima o poi dovranno trovare una sintesi.
Intanto il governo Letta non è ancora riuscito ad escludere un aumento delle tasse. Se davvero dovesse accadere, “c’è il rischio che salti tutto”, commenta Alfano. Insomma, futuro più incerto che mai per questa legislatura. Il PdL fino a quando potrà resistere? Alla fine, come sempre, sarà il Cav ad avere l’ultima parola: su tutto, “deciderà Berlusconi”. (GB)
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