Sono contento del fatto che il presidente Silvio Berlusconi abbia deciso di tornare in pista e lo sosterrò. Lui è un uomo capace e serio. Merita una nuova possibilità e sono sicuro che farà di tutto per sfruttarla al meglio.
Tuttavia, va notata una cosa. Lui non è eterno e, prima o poi, anche lui dovrà lasciare, come hanno fatto altri. Purtroppo, con il dovuto rispetto, l’anagrafe è contro di lui. Ora, c’è da chiedersi il perché di questa nuova discesa in campo del Cavaliere. Il motivo è molto semplice è ed è la debolezza del Popolo della Libertà a livello territoriale e della sua classe dirigente. Il segretario Angelino Alfano è bravo, ma spesso e volentieri si trova invischiato nelle lotte tra i vari "colonnelli" del partito. Questa cosa ha portato ad un grave empasse. Il partito si dovrà ricostituire, partendo dal territorio.
Per fare capire meglio la cosa, parlo di quello che è successo recentemente qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova. Dopo una serie di malumori causati da una situazione che vedeva il PdL locale sfasciato e con un problema politico causato dal gruppo in Consiglio comunale della lista di centrodestra "Libertà di cambiare, diritto di crescere"che non ha mai fatto una sufficiente opposizione al centrosinistra (che amministra il Comune) e talvolta ne votava le mozioni. Nella seduta in Consiglio comunale del 23 agosto 2009, votò a favore del programma di centrosinistra. Questo creava malumori.
Mercoledì scorso c’è stata una riunione con un vivace dibattito ed un altrettanto vivace botta e risposta ed il capogruppo di quella lista in Consiglio comunale Filippo Poltronieri ha abdicato dal ruolo di coordinatore comunale del partito. Poltronieri resta, invece, capogruppo in Consiglio comunale della succitata lista. Il problema rimane. Infatti, si dovranno fare i congressi comunali ma non c’è ancora il regolamento. I congressi comunali non sono importanti ma essenziali, per dare una struttura al partito sul territorio e per creare una seria classe dirigente dello stesso. Quindi, va bene il ritorno del presidente Berlusconi, ma bisogna pensare anche al futuro, dando una struttura al partito. Le persone valide ci sono. Basta fare in modo che queste ultime si esprimano. I congressi comunali sono il miglior viatico. Inoltre, il PdL dovrà trattare il discorso delle alleanze. Dovrà convincere la Lega Nord, che è un alleato naturale, e guardare anche altri movimenti, come il MAIE dell’onorevole Ricardo Merlo, visto che all’estero non ha nemmeno un organismo di coordinamento.
Qui c’è in ballo il futuro del partito e dell’Italia che rischia di finire in mano ad una sinistra che è minoritaria e che ha forze estreme al suo interno, per colpa delle divisioni del centrodestra.
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