Berlusconi e Alfano accelerano e annunciano una sorpresa a breve per il nuovo Pdl, una sorta di nuovo ‘predellino’ per bruciare l’iniziativa di Pier Ferdinando Casini e attrarre il corpo dell’elettorato moderato.
I sondaggi sul possibili nuovi nomi con cui battezzare il partito dei moderati che, a detta di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, deve rappresentare la costola italiana del Ppe, sono stati commissionati da mesi. Ma l’accelerazione del leader dell’Udc verso il Polo della Nazione e i malumori sempre più diffusi dentro il partito (ultima la fronda di senatori guidata da Beppe Pisanu) hanno imposto al segretario pidiellino, d’accordo con il Cavaliere, di passare al contrattacco.
Una strategia, con il copyright dell’ex premier, che Alfano ha messo appunto ieri sera in una sorta di ‘caminetto’ di guerra a via dell’Umilta’ con il vertice del partito.
Rifondare il partito e, perche’ no, aprirlo anche a soggetti esterni sono le parole d’ordine dell’ex capo del governo. L’opinione infatti e’ che non si possano lasciare metri di spazio a Casini che mira ad accreditarsi come il punto di riferimento dell’aggregazione dei moderati. E proprio in questa linea va anche la risposta dell’ex Guardasigilli: Alfano non vuole fornire ancora i dettagli ma e’ chiaro a tutti l’obiettivo: l’operazione di Casini, e’ il ragionamento, e’ tutta autoreferenziale, un modo per superare il 10% nei sondaggi, mentre il nostro progetto mira a riconquistare non solo l’elettorale pidiellino, ma punta alla grande fetta di indecisi. Gia’ perche’ gli ultimi sondaggi che girano a via dell’Umilta’ danno un Pdl in crescita, intorno al 25%, dopo la presa di posizione sull’Imu. L’idea e’ che ufficializzando il nuovo progetto si possa arrivare anche al 30%.
Certo, c’e’ anche chi nel Pdl indica nella decisione dei centristi di bruciare i tempi, una strategia che consenta loro di arriavare preparati ad un eventuale voto a fine ottobre.
Ipotesi con cui tutti devono fare i conti: E’ vero che si andrebbe a votare con la stessa legge elettorale ma, spiega un ex ministro, gli elettori si troverebbero sulla scheda delle novita’. L’idea poi di far uscire dall’immobilismo il Pdl cercando di ricompattarlo avrebbe come effetto quello di mettere tutte le anime d’accordo, compresi gli ex An. La ‘svolta’ del Cavaliere e di Alfano serve anche a placare le richieste di chi come Beppe Pisanu da tempo chiede di andare oltre il Pdl. Raccontano che sempre ieri sera, pare proprio su input dell’ex Guardasigilli, i firmatari del documento dell’ex ministro dell’Interno siano stati chiamati per una marcia indietro.
Tant’e’ in diversi hanno deciso poi di correggere il tiro, ma l’ex titolare del Viminale non si rassegna all’idea che il Pdl debba cambiare radicalmente tante’ che martedi’ o giovedi’ della prossima settimana insieme con una pattuglia di senatori ne discutera’ direttamente con il Cavaliere.
Ma e’ proprio il ruolo di Silvio Berlusconi che al momento e’ difficile da inquadrare. Se e’ vero che’ la ‘contromossa’ del segretario e’ fatta d’intesa con l’ex premier, Berlusconi non rinuncia a battere altre strade e l’incontro con Luca di Montezemolo la prima settimana di aprile va in questa direzione.
La possibilita’ che l’ex capo del governo abbia ragionato all’ipotesi di una lista civica nazionale guidata dal presidente della Ferrari come baricentro di un’aggregazione di moderati ha lasciato tutti un po’ spiazzati. Berlusconi, sintetizza un fedelissimo, non rinuncia all’idea di pescare fuori dalla politica un nuovo leader carismatico, insomma un nuovo ’94. Ecco perche’ una delle letture che viene data alla ‘mossa’ dell’ex Guardasigilli di accelerare il restyling profondo del partito sia anche un modo per riguadagnare visibilita’. Sul nome ancora nulla di deciso (si parla di inserire la parola ‘popolo’ per marcare il riferimento al Ppe) mentre la macchina comunicativa e’ gia’ al lavoro. La strategia che prende spunto dagli Stati Uniti mira all’utilizzo di internet come mezzo di pubblicita’ principale per arrivare poi ad una grande convention con cui ufficializzare il progetto.
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