Angelino Alfano è nella sua Sicilia, a Palermo, dove ha inaugurato la sede del Popolo della Libertà. . Alla manifestazione, oltre al ministro Stefania Prestigiacomo e ad i due coordinatori regionali, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, sono presenti anche parlamentari nazionali e regionali nonche’ amministratori locali del partito in Sicilia.
“La presenza del Pdl in Sicilia, oggi, segna un rilancio della nostra azione di governo”, assicura il segretario del PdL. “La politica si nutre anche di simboli. Abbiamo raddoppiato la grandezza della sede regionale del Partito perchè intendiamo dare il segnale di un partito che si rilancia nell’isola e su tutto il territorio nazionale. Qui abbiamo sempre avuto risultati straordinari".
Sempre riguardo l’organizzazione del partito in Sicilia, Alfano ha spiegato: “Non c’e’ un candidato per la Regione Siciliana perche’ ci siamo dati come metodo quello dell’indicazione dal basso sia per le comunali sia per le elezioni provinciali e quindi per quelle regionali. Al momento opportuno chiameremo i nostri iscritti proprio per sostenere la loro opinione e vedere chi sara’ il candidato”.
Alfano ha escluso che Silvio Berlusconi possa dimettersi da presidente del Consiglio e si è detto convinto che la legislatura andrà avanti fino al suo scadere naturale, nel 2013: "La regola della democrazia funziona così: chi vince governa per il tempo che la Costituzione assegna alla legislatura. Al 2013 credo che potremmo arrivare con un ulteriore programa, sintetizzato in tre punti: riforma fiscale, dell’architettura dello Stato e della giustizia”.
Per quanto riguarda il tema delle alleanze, “Non ho mai interrotto il dialogo con nessuno”, sottolinea l’ex Guardasigilli. Il riferimento a Casini è chiaro: “Noi abbiamo intenzione di fare un qualcosa di importante e di ambizioso: riunire i moderati italiani sotto la bandiera del Ppe, il vessillo sotto al quale siamo a Bruxelles, in Europa. Non ci sono ragioni per cui cio’ che e’ unito in Europa sia diviso in Italia. In questo momento la congiuntura politica nazionale crea un problema e speriamo davvero insieme a tutti i moderati italiani di poter trovare delle formule che uniscono e non dividono”. “Nel Pdl dobbiamo superare la sindrome dello sconfittismo, perche’ vinceremo di nuovo".
Alfano anuncia un incontro con Claudio Scajola per la settimana prossima, “per valutare insieme quali sono i quesiti politici posti che non intendiamo sottovalutare e, anzi, intendiamo considerare con la serieta’ che il caso necessita e giustifica". Ha poi rimarcato che nel partito “non c’e’ alcuna fronda interna, ma dei soggetti importante” che vanno tenuti in considerazione.
Non è mancata la frecciata al Partito Democratico, “ incapace di decidere anche in casa propria: e’ bastato osservare cio’ che e’ accaduto con le elezioni del presidente dell’Anci e di Mattarella a giudice costituzionale. Chi non sa decidere in casa propria non puo’ farlo per il Paese”.
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