"Per il momento di nuovo c’è solo un annuncio, che ho sentito come voi dalla piazza della Festa dell’Unità: poi, che sia accompagnato da una vera proposta, non lo so ancora". Così, Pippo Civati, leader di una delle minoranze Pd, in una intervista a La Stampa commenta le parole del segretario Renzi su una nuova segreteria unitaria. E aggiunge: "Io parlai con il vicesegretario Guerini a luglio, e gli dissi che se la linea rimane questa, non ho intenzione di entrare: sono un politico noioso, resto uno dei pochi che non cambia idea ogni cinque minuti", "come si sa, contesto lo schema generale delle larghe intese e non ho condiviso alcune scelte del governo: su Costituzione, lavoro, legge elettorale, ho un sacco di perplessità. Allora, o si può discutere delle cose veramente, o altrimenti non ha molto senso un membro della segreteria con un sacco di perplessità. Da tempo chiedo un’altra cosa. Chiedo una rappresentanza nei gruppi parlamentari, tra chi fa parte dell’Ufficio di presidenza, ed è dal congresso che aspetto una risposta".
Sul fatto che Renzi dica che il segretario non fa da sé commenta: "E’ un’apprezzabile autocritica, ma non l’ha molto sviluppata: come ha detto lui stesso, ha parlato un po’ per sms… Non ho elementi ora per sapere se la linea cambia davvero: perché sa, quando a luglio parlai con Guerini, il giorno dopo ci fu l’espulsione di Mineo dalla commissione in Senato. Non mi sembra una scelta da gestione unitaria del partito". E ribatte: "Ma quali sono i veti? Esistono semplicemente opinioni su alcuni punti non coincidenti. A volte i gufi sono immaginari, nella sua testa".
E su una possibile entrata nella segreteria Pd chiosa: "Solo se sarà possibile discutere questioni per me rilevanti. Se si inaugura una nuova linea più comprensiva delle articolazioni del Pd, allora ne discutiamo, se invece funziona che Renzi dice una cosa e chi non è d’accordo si arrangia, allora no".
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