"Liquidare così la propria storia, facendo passare per conservatori Bersani e D’Alema, è ingeneroso", "Bersani e D’Alema avranno anche perso qualche battaglia, ma non hanno rinnegato i loro valori per il nuovismo e andrebbero rispettati. Ora invece c’è la corsa a fare i ventriloqui del caro leader", "meglio l’originale, è più equilibrato. Sul Parlamento che può chiudere sei mesi senza che nessuno se ne accorga ha fatto una battuta infelice. Io difendo lo straordinario lavoro di Laura Boldrini, che lunedì scorso ha dato ai sindaci l’opportunità di confrontarsi in Aula con il governo. Quel che mi preoccupa è la visione di destra della società". Così Francesco Boccia commenta le dichiarazioni di sindaco di Torino Piero Fassino.
Secondo il presidente della commissione Bilancio della Camera "quando afferma che le Camere hanno perso centralità perché il mondo è più veloce, dice una cosa di destra, un uomo di sinistra dovrebbe guidare i cambiamenti anche quando il mondo va veloce e non fermarsi a dire che è tutto molto bello perché possiamo indossare i google glass".
Teme che Renzi rottami la sinistra? "Perché non accada sto preparando un documento sul rapporto tra mercato e persona per l’assemblea del Pd, sul quale possono convergere Civati, Fassina, Cuperlo e altri. Se il cambiamento non lo prendi da sinistra, presto ci troveremo tutti allegramente più poveri", "questo racconto del nuovismo a tutti i costi si ferma alla superficie. E adesso, nella gara a chi è più renziano di Renzi, arriva anche Fassino. Gli ricordo che D’Alema e Bersani, bollati dai nuovisti come conservatori, hanno gli stessi anni di militanza che ha lui. Mettere sulle persone il bollino di ‘usurato’ è un gioco perverso".
E conclude: "Con D’Alema e Bersani non sono mai andato d’accordissimo, ma sento il dovere di difendere la storia comune della sinistra. I valori del Pd sono ancora quelli? Io sono rimasto li, alla difesa della persona e non del mercato. Perché non parliamo più di equità fiscale? Perché nel Jobs act non c’è un meccanismo per far entrare la gente nel mondo del lavoro? Perché non c’è traccia dei nuovi lavori figli dell’economia digitale?".
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